Pubblichiamo una lettera scritta alla moglie dall’attore Andrea Gattinoni, che fa capire qual è la situazione a L’Aquila a chi non ha modo di andarci.
La lettera è tratta da:
http://nautilusmagazine.blogspot.com/2009/05/prove-tecniche-di-regime.html
LETTERE DAL TERREMOTO: HO VISTO L'AQUILA.
Lettera a mia moglie scritta ieri notte
Ho visto l’Aquila. Un silenzio spettrale, una pace irreale, le case distrutte, il gelo fra le rovine. Cani randagi abbandonati al loro destino. Un militare a fare da guardia ciascuno agli accessi alla zona rossa, quella off limits. Camionette, ruspe, case sventrate. Tendopoli. Ho mangiato nell’unico posto aperto, dove vanno tutti, la gente, dai militari alla protezione civile. Bellissimo. Ho mangiato gli arrosticini e la mozzarella e i pomodori e gli affettati. Siamo andati mentre in una tenda duecento persone stavano guardando “Si Può Fare” . Eravamo io, Pietro, Michele, Natasha, Cecilia, AnnaMaria, Franco e la sua donna.
Poi siamo tornati quando il film stava per finire. La gente piangeva. Avevo il microfono e mi hanno chiesto come si fa a non impazzire, cosa ho imparato da Robby e dalla follia di Robby, se non avevo paura di diventare pazzo quando recitavo.
Ho parlato con i ragazzi, tutti trentenni da fitta al cuore. Chi ha perso la fidanzata, chi i genitori, chi il vicino di casa. Francesca stanno malissimo. Sono riusciti ad ottenere solo ieri che quelli della protezione civile non potessero piombargli nelle tende all’improvviso, anche nel cuore della notte, per CONTROLLARE. Gli anziani stanno impazzendo. Hanno vietato internet nelle tendopoli perché dicono che non gli serve. Gli hanno vietato persino di distribuire volantini nei campi, con la scusa che nel testo di quello che avevano scritto c’era la parola ‘cazzeggio’. A venti chilometri dall’Aquila il tom tom è oscurato. La città è completamente militarizzata. Sono schiacciati da tutto, nelle tendopoli ogni giorno dilagano episodi di follia e di violenza inauditi, ieri hanno accoltellato uno. Nel frattempo tutte le zone e i boschi sopra la città sono sempre più gremiti di militari, che controllano ogni albero e ogni roccia in previsione del G8. Ti rendi conto di cosa succederà a questa gente quando quei pezzi di ***** arriveranno coi loro elicotteri e le loro auto blindate? Lì???? Per entrare in ciascuna delle tendopoli bisogna subire una serie di perquisizioni umilianti, un terzo grado sconcertante, manco fossero delinquenti, anche solo per poter salutare un amico o un parente. Non hanno niente, gli serve tutto. (Hanno) rifiutato ogni aiuto internazionale e loro hanno bisogno anche solo di tute, di scarpe da ginnastica. Per far fare la messa a Ratzinger, il governo ha speso duecentomila euro per trasportare una chiesa di legno da Cinecittà a L’Aquila.
Poi c’è il tempo che non passa mai, gli anziani che impazziscono. Le tendopoli sono imbottite di droga. I militari hanno fatto entrare qualunque cosa, eroina, ecstasy, cannabis, tutto. E’ come se avessero voluto isolarli da tutto e da tutti, e preferiscano lasciarli a stordirsi di qualunque cosa, l’importante è che all’esterno non trapeli nulla. Berlusconi si è presentato, GIURO, con il banchetto della Presidenza del Consiglio. Il ragazzo che me l’ha raccontato mi ha detto che sembrava un venditore di pentole. Qua i media dicono che lì va tutto benissimo. Quel ragazzo che mi ha raccontato le cose che ti ho detto, insieme ad altri ragazzi adulti, a qualche anziano, mi ha detto che "quello che il Governo sta facendo sulla loro pelle è un gigantesco banco di prova per vedere come si fa a tenere prigioniera l’intera popolazione di una città, senza che al di fuori possa trapelare niente". Mi ha anche spiegato che la lotta più grande per tutti lì è proprio non impazzire. In tutto questo ci sono i lutti, le case che non ci sono più, il lavoro che non c’è più, tutto perduto.
Prima di mangiare in quel posto abbiamo fatto a piedi più di tre chilometri in cerca di un ristorante, ma erano tutti già chiusi perché i proprietari devono rientrare nelle tendopoli per la sera. C’era un silenzio terrificante, sembrava una città di zombie in un film di zombie. E poi quest’umanità all’improvviso di cuori palpitanti e di persone non dignitose, di più, che ti ringraziano piangendo per essere andato lì. Ci voglio tornare. Con quella luna gigantesca che mi guardava nella notte in fondo alla strada quando siamo partiti e io pensavo a te e a quanto avrei voluto buttarmi al tuo collo per dirti che non ti lascerò mai, mai, mai.
Dentro al ristoro privato (una specie di rosticceria) in cui abbiamo mangiato, mentre ci preparavano la roba e ci facevano lo scontrino e fuori c’erano i tavoli nel vento della sera, un commesso dietro al bancone ha porto un arrosticino a Michele, dicendogli ‘Assaggi, assaggi’. Michele gli ha detto di no, che li stavamo già comprando insieme alle altre cose, ma quello ha insistito finché Michele non l’ha preso, e quello gli ha detto sorridendogli: "Non bisogna perdere le buone abitudini".
Domani scriverò cose su internet a proposito di questo, la gente deve sapere.
Anzi metto in rete questa mia lettera per te.
Andrea Gattinoni, 11 maggio notte.
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5 commenti:
Una bella testimonianza sulla realtà lì a L'Aquila dove - e c'era da immaginarselo - non tutto è così come ce lo descrivono.
Volevo sapere, Antonella, se posso pubblicarla sul mio blog.
Aspetto - senza andare di fretta - una tua risposta, grazie.
Luka78
Penso che non ci siano problemi, così come l'ho ripresa io puoi pubblicarla anche tu. Anzi credo che una testimonianza del genere è meglio diffonderla quanto più possibile.
Grazie, Antonella!
Articolo pubblicato.
Luka78
Questa testimonianza:
http://www.rainews24.rai.it/it/canale-tv.php?id=13212
rivela il grado di pressapochismo della classe dirigente di questo Stato......ma il peggio è che questa classe dirigente non è lì per caso, ma è stata assoldata, misteriosamente, dalle stesse Sue vittime....Incredibile.......
2. ...
Sai, un mio amico si sposerà. A differenza di molti non ha spostato il suo matrimonio e io sarò il suo testimone. Quindi in fretta e furia dovrò farmi la cresima. Il prete mi ha detto che è un incontro con Dio, io gli ho risposto che molte volte con l’altissimo ho avuto solo scontri, perché mi sembra così strano che un essere buono e perfetto possa aver dato vita a questo mondo. È difficile gestire la mia solitudine, ora come non mai. Credo che la fede possa aiutare molti, solo che le chiese sono quasi tutte inagibili e per questo ne hanno costruita una piccola in legno.
Ero abituato a spiegare dove fosse la mia città e ora non sarà più così, ma leggendo qua e là su internet, o guardando la tele ancora ho la percezione che da fuori vi sfugga qualcosa. Il terremoto ha spostato la terra, il Gran Sasso, un piccolo lago addirittura; ma pensi davvero che possa indurre un uomo a cambiare idea? Non è così facile purtroppo, però è comodo pensarlo, o forse è comodo vedere tutto il marcio all’esterno. Ci lamentiamo di una classe politica che in fondo è ciò che meritiamo, uno specchio fedele del nostro grado di civiltà. E se uso il corpo di questa lettera per scrivere la mia è solo per manifestare parte di un mio fastidio: si dovrebbe parlare di meno, o si dovrebbe farlo in punta di piedi. Un giorno con più tempo a disposizione ti racconterò di come si può fare disinformazione dicendo sempre la verità. E comunque, tornando a prima, perché ora non dovrebbe esserci la droga, la delinquenza, la cattiveria? Piove tanto forte che leone e gazzella dormono sotto lo stesso albero, ma l’uomo è diverso. Non eravamo nel paradiso terrestre e adesso anzi un piccolo passo verso l’inferno l’abbiamo pure fatto. Nonostante questo non me ne voglio andare e voglio rivedere la mia città come l’avevo lasciata il 6 aprile alle 3 e 31. Quello che è stato è stato. E non lo posso cambiare. Quello che sarà, invece, dipende anche da me…"
marronaldo.maciste.it
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