lunedì

ANTEPRIMA "NUOVA ENERGIA" N. 9 - PROSSIMA USCITA


IN QUESTO NUMERO:


UN DELINQUENTE RIFORMA LA GIUSTIZIA

Di Antonella Randazzo


Se si chiedesse a un delinquente di riformare la giustizia, cosa farebbe?
Ovviamente, depenalizzerebbe i reati di cui è colpevole, o farebbe in modo da non scontare alcuna pena. Poi potrebbe fare altre cose: ad esempio avvantaggiare anche i propri compari che lo hanno aiutato nelle sue imprese criminali, oppure potrebbe inasprire le pene per gli altri, quelli che commettono reati che lui non ha bisogno di commettere.
E’ esattamente quello che oggi sta facendo Berlusconi, rendendo facile la strada a chi commette delitti finanziari, a chi corrompe o organizza grosse truffe, come ha fatto lui. E poi, nella finanziaria, ha accontentato anche i suoi amici mafiosi, rendendo possibile il riacquisto delle proprietà sequestrate. Meglio di così non può davvero fare... (continua)


ARRIVANO PER PRIMI E SE NE VANNO PER ULTIMI
(Quando se ne vanno)

Di Antonella Randazzo


La tragedia di Haiti ha già i suoi avvoltoi. Sono arrivati per primi, come se la loro presenza fosse indispensabile, ma hanno portato molti problemi, come se già non ve ne fossero abbastanza. I soldati statunitensi arrivano sempre per primi, addirittura nello tsunami nell’Oceano Indiano arrivarono con un tempismo pazzesco, come se avessero notizia del disastro prima ancora che accadesse. Prima dei soccorsi civili, giunse ad Aceh la portaerei Uss Abraham Lincoln con 12 elicotteri da guerra Cobra.
E un giorno prima del terremoto di Haiti il comando Militare americano responsabile per il Sud America e i Caraibi (SOUTHCOM) aveva già pronto un piano di "intervento" proprio nell’isola di Haiti.
Paradossalmente, dopo il terremoto ad Haiti, i giornalisti dei telegiornali non intervistarono le autorità locali. Dove erano finite? Perché i giornalisti si comportarono come se quel paese fosse privo di un proprio governo e una propria autonomia? Perché tanta enfasi sulle autorità statunitensi, come se le autorità locali non esistessero? E perché nessuno dice che già prima del terremoto Haiti versava in una situazione di disperazione, con una lunga scia di uccisioni da parte delle truppe Onu? … (continua)


L’UOMO COMPARTIMENTALIZZATO


Specie negli ultimi anni, i mass media tendono ad inserire le persone in una sorta di “box” sulla base della loro religione, nazionalità o scelta sessuale, ignorando che ogni essere umano è sempre molte cose diverse. Viene messa in secondo piano la nostra comune appartenenza al genere umano, e si impedisce quell’armonia che richiede la considerazione della personalità umana come costituita da un “pluralismo” talvolta complesso e profondo.
Semplificare e rendere rigida la personalità umana significa anche volerla privare di ciò che è autentico, creativo e originale dell’individuo. Può essere una scelta di vita, un’attività o una caratteristica di personalità a cui si può dare vita se si sente di poterlo fare. Al contrario, inserire gli individui in gruppi rigidi significa voler impedire una libera espressione della personalità umana. Molti si percepiscono all’interno del loro gruppo e non oserebbero mostrare gli aspetti più autentici di se stessi. Come diceva Oscar Wilde: “I loro pensieri sono opinioni di qualcun altro, le loro vite sono scimmiottamento, le loro passioni una citazione”... (continua)


NEI MEANDRI DELLA PSICHIATRIA: SE LA SCIENZA NON SA COS’E’ LA MENTE, COME PUO’ CURARLA?
(seconda parte)


Fino alla metà del XX secolo, attraverso la Psichiatria, furono praticate torture e punizioni fisiche efferate. I pazienti psichiatrici, spesso soggetti emarginati, poveri, mendicanti e bambini abbandonati, venivano trattati senza alcuna pietà, come fossero esseri senza alcun valore e diritto.
Per secoli la Psichiatria ha internato persone che vivevano una sessualità consapevole, che si masturbavano (si diceva che la schizofrenia fosse dovuta alla masturbazione) o che esprimevano idee originali, che fuoriuscivano dalla mentalità comune... (continua)



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mercoledì

ANTEPRIMA "NUOVA ENERGIA" N. 8 - PROSSIMA USCITA


IN QUESTO NUMERO:


LA PAROLA GIUSTA NON E’ CRISI MA TRUFFA

Di Antonella Randazzo


C’è un modo per saccheggiare impunemente le ricchezze pubbliche, per depredare ulteriormente i cittadini e poi gridare alla “crisi!” Questo modo prevede una serie di privatizzazioni e di prodotti finanziari di difficile comprensione ai più. Negli ultimi anni è stato fatto proprio questo: la Borsa è diventata sempre più rapace nel truffare risparmiatori ignari e nel condizionare l’economia, e le privatizzazioni, come molti ormai hanno capito, servono a rendere sempre più povere le persone, e sempre più dipendenti dai soliti noti.
Per capire che la “crisi” sarebbe da chiamare “truffa” basta vedere come negli ultimi anni sono aumentati gli stipendi dei parlamentari, le spese delle guerre estere, gli emolumenti straordinari di dirigenti di grandi società e di banche, e i guadagni di molte grandi società... (continua)



SUD TRADITO

Di Antonella Randazzo


Cosa hanno fatto capire i mass media della follia di Rosarno? Improvvisamente i calabresi diventano come i militanti del Ku Klux Klan? Non proprio. Del Sud Italia si parla poco e spesso senza mettere in evidenza qual è la vera situazione. Dire genericamente che alcune regioni d’Italia sono ostaggio della mafia è poco. Si tratta di capire come il sistema attuale, e dunque anche le attuali autorità, appoggiano un assetto involuto e per alcuni aspetti disumano, che oggi comprende anche la situazione di diversi immigrati ridotti in condizione semi-schiavile. Nella triste vicenda di Rosarno dove erano le autorità? Dove erano i politici di governo che propagandano di essere a servizio degli italiani e della tutela dei diritti umani? Come può un paese che si professa civile permettere la semischiavitù? Sono stati molto attivi quei giornalisti di regime incaricati di seminare confusione e disinformazione. Il razzismo purtroppo esiste ed è ampiamente alimentato dal sistema, ma è ovvio che non tutti i razzisti stanno a Rosarno. Gli assunti fondamentali che hanno creato la situazione sono rimasti nascosti: lo strapotere mafioso e la paura... (continua)



LA LOGGIA PROPAGANDA UNO


Da recente (17-18 gennaio) la Rai ha trasmesso il film “Lo scandalo della Banca Romana”. La produzione non ha fatto alcuna menzione della Loggia Propaganda, eppure all’epoca tutti seppero che i moltissimi personaggi implicati nella truffa bancaria, politici, prelati, importanti esponenti di governo, parlamentari, giornalisti, ecc. erano quasi tutti iscritti alla Loggia massonica Propaganda, e proprio questa appartenenza aveva permesso di creare una fitta rete di controllo e potere per agire illegalmente senza conseguenze. Non poche autorità massoniche costruirono ingenti ricchezze grazie alle truffe finanziarie e al controllo politico. Ad esempio, il gran maestro Adriano Lemmi riuscì ad accumulare in pochi anni enormi ricchezze. Il potere delle reti massoniche era così elevato che nonostante molti sapessero cosa stava accadendo e nonostante lo scandalo delle Banche, le stesse persone continuarono ad esercitare potere, impoverendo il paese e reprimendo quelli che protestavano.
Denunciava il deputato Matteo Renato Imbriani Poerio durante la seduta parlamentare del 25 maggio 1892: “Presentemente abbiamo due forze: bancocrazia e burocrazia, che sono sovrane dello Stato: burocrazia cioè parassiti; bancocrazia, cioè, purché il presidente non mi richiami all’ordine, cioè ladri”... (continua)



MORTE DI STATO


Erano una famiglia serena, prima che arrivassero le forze dell’ordine, il 12 ottobre 2007. E’ stato trattato come un criminale Aldo Bianzino, accusato di avere una piccola piantagione di marijuana. Due giorni dopo viene trovato morto nel carcere di Perugia.
Le cause della morte sono misteriose: ci sarebbero gravi lesioni al cervello e all’addome, e forse un paio di costole rotte, ma stranamente all’esterno il corpo di Aldo non mostra ematomi o contusioni. Qualcuno parla di metodi che mirano a massacrare senza lasciare tracce. Di certo qualcuno ha rotto quelle costole e provocato quelle orribili lesioni. E dato che Aldo si trovava in carcere è lì che occorre trovare i colpevoli.
E invece, come in altri casi, viene creato un clima di dubbio, come se i fatti non bastassero a testimoniare un comportamento violento e criminale... (continua)



NEI MEANDRI DELLA PSICHIATRIA: SE LA SCIENZA NON SA COS’E’ LA MENTE, COME PUO’ CURARLA?


La Psichiatria viene considerata una "branca specializzata della medicina che si occupa della diagnosi, del trattamento e della prevenzione dei disordini mentali". Comunemente si è indotti a considerarla una scienza al pari della chimica o della fisica. In realtà, la Psichiatria non cura le malattie del cervello e del sistema nervoso, che sono di competenza della neurologia, ma soltanto presunte "malattie della mente", utilizzando farmaci che agiscono sul sistema nervoso, alterando le funzioni cerebrali, talvolta con conseguenze irreversibili.
In particolare negli ultimi decenni, la Psichiatria è stata duramente contestata da molti studiosi, che la considerano un mezzo del sistema per controllare la mente delle persone giudicate pericolose.
Di fatto la Psichiatria non può utilizzare un metodo scientifico, poiché non conosce l'oggetto di cui si spaccia esserne la scienza, ossia il disagio mentale... (continua)



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giovedì

PERCHE' ABBONARSI A NUOVA ENERGIA




Viviamo in un contesto editoriale in cui almeno l'80% delle pubblicazioni sono fatte da case editrici poste sotto il controllo del gruppo dominante. Se consideriamo le pubblicazioni da edicola (giornali, riviste, periodici) la percentuale sale ancora. E’ evidente che in un contesto del genere parlare di pluralismo è abbastanza inappropriato.
Cosa succede a chi vuole produrre informazione o ricerca culturale in modo del tutto indipendente rispetto al potere dominante? Ovviamente emergono grosse difficoltà, in primis quella di trovare il sostegno finanziario per svolgere tale attività. Il sistema attuale è congegnato in modo tale da scoraggiare chi orienta la propria ricerca in modo diverso rispetto ai giornalisti “accreditati”. Chi, ad esempio, cerca di capire bene la situazione del Terzo mondo, delle zone di guerra, del sistema politico, finanziario o economico, si trova nella migliore delle ipotesi a dover scrivere sporadicamente su qualche blog senza poter contare sul sostegno finanziario di qualcuno.
Senza tale, anche minimo sostegno, non è possibile dedicare tempo alla ricerca e alla produzione di articoli informativi indipendenti.
Per questo motivo è nato il progetto editoriale “Nuova Energia”. Una produzione del tutto indipendente che ha l’obiettivo di offrire un’informazione o produzioni culturali che riguardano la Storia del nostro e di altri paesi, la politica, la Scienza, l’attualità, ecc.
Chi si abbona ottiene il duplice vantaggio di ricevere una produzione unica con informazioni spesso provenienti da fonti non presenti sul web e di aiutare l’editoria indipendente contro i “mostri” che invadono quasi tutto il nostro panorama informativo.
Noi crediamo che il controllo dell'informazione e della cultura da parte del gruppo egemone abbia l'obiettivo di creare e mantenere una "cultura di massa", in cui l'opinione pubblica è manipolata e le persone più intelligenti sono indotte ad essere pessimiste e a credere che le cose non potranno mai cambiare. In realtà ciò che accade nella politica e nel settore economico e finanziario dipende moltissimo dalle nostre scelte e la vera informazione risulta importante per comprendere la realtà e indirizzare meglio le nostre opinioni e scelte. Questo spiega perché moltissime risorse del gruppo di potere vengono utilizzate per produrre disinformazione.
Negli ultimi anni sul web si sono fatti conoscere personaggi che scrivono su argomenti non trattati dai media di massa. Certamente riteniamo opportuno che ciò venga fatto ma abbiamo notato che alcune di queste persone diventano personaggi, con un proprio stuolo di fans pronti a a seguirli anche quando esprimono idee rudimentali o dettate più dall’emotività che dal buon senso. L’inconveniente è che si creano gli stessi meccanismi della cultura di massa e si innesta la tendenza ad utilizzare le informazioni per sfogare la propria rabbia, per mettere al bando qualcuno oppure per sostenere che siamo noi stessi responsabili della realtà. Il che è vero, ma fare di ciò un’ossessione senza aver alcuna fiducia nel cambiamento, pensando che tutto sia inutile, significa suffragare l’assetto costituito, paradossalmente in modo più efficace di come farebbe Bruno Vespa a “Porta a Porta”. Perché Vespa lo vedono tutti che è a servizio dei suoi padroni, mentre sul web chi si propone come indipendente può suscitare fiducia fino a creare un gruppo pronto a seguirlo anche quando sostiene cose improbabili o pessimistiche.
A noi non interessa diventare "personaggi mediatici". Non ci interessa che si parli di noi ma delle informazioni e degli argomenti che trattiamo. Il messaggero è soltanto un mezzo, quello che conta è il messaggio. Chi si dilunga a parlare del messaggero non ha compreso l'importanza dell'informazione indipendente e crede che gli autori estranei alla cultura di massa debbano servire a sfogare rabbia (che non si può sfogare verso chi induce a produrla) o magari a porre rimedio alla noia. Spostare l'attenzione dal messaggio al messaggero è anche una delle tecniche più efficaci della propaganda.
Non ci uniamo al coro di coloro che si professano indipendenti ma evitano di trattare alcuni argomenti e nemmeno di quelli che non credono negli esseri umani e si propongono come "provocatori" che denunciano i misfatti del sistema ma inducono le persone a credere di non essere capaci di reagire. Noi crediamo che faccia parte della propaganda lo stimolo a non credere in se stessi, il pessimismo o l'uso sterile della critica, e desideriamo dare il nostro contributo ad una vera informazione e alla creazione di una società in cui le persone credano in se stesse e non si sentano costrette ad accettare un potere palesemente iniquo.
Invitiamo tutti a sostenerci per poter continuare a produrre informazione indipendente, oggi assai rara quanto utile.

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mercoledì

DEMOCRAZIA DOMESTICA L'armonia fra maschile e femminile come base per una società migliore




La democrazia è il migliore sistema politico, in quanto fondato sulla libertà e sull'uguaglianza, ma non saranno le autorità attuali, che tutelano gli interessi del gruppo dominante, a fare in modo di attuarla nella sua vera forma. Occorre dunque che gli stessi cittadini riprendano la propria sovranità e diventino autocoscienti a tal punto da creare una democrazia già all'interno del proprio nucleo familiare. La società non è altro che l'insieme delle famiglie, e se le famiglie sono serene ed equilibrate lo sarà anche la società.
Al di là della caratterizzazione sessuale, ognuno di noi racchiude, come in una conchiglia, tutto quello che la condizione umana riserva. Siamo un "intero", ovvero, come esseri umani riassumiamo nella nostra anima tutto ciò che è "umano". Negare tale universalità umana significa essere incapaci di provare quel senso dell'umano che sta alla base di ogni vera crescita interiore.
Nessuno di noi, uomini, donne, bianchi o neri, è il centro del mondo, ma tutti insieme lo siamo, avendo il medesimo valore all'interno del percorso umano che porta al progresso.
Questo libro si propone di spiegare le cause psicologiche, sociali e politiche della discriminazione contro le donne, ma affronta anche il problema di come poter costruire una società migliore, in cui gli aspetti maschili e femminili possano concorrere a creare equilibrio e armonia.
Se gli esseri umani vogliono avere un futuro, devono riappropriarsi di quei valori propriamente umani. Dovrebbero accettare e integrare gli aspetti intesi come maschili e quelli intesi come femminili, per raggiungere un equilibrio e un potenziale necessario alla possibile evoluzione futura. Ciò dovrebbe avvenire sin dal nucleo familiare, contrastando l'egoismo, per dare spazio ad una vera crescita emotiva e sociale.
Questo libro è un invito ad amare se stessi come esseri dotati di enormi potenzialità, e ad amare gli altri, siano essi donne o uomini, bianchi o neri, poveri o ricchi, come parti della propria realtà.

ANTEPRIMA "NUOVA ENERGIA" N. 7 - PROSSIMA USCITA


IN QUESTO NUMERO:


VIOLENTI SENZA SAPERLO

Di Antonella Randazzo


Non sono certo l’unica persona ad essersi accorta di come il sistema attuale, grazie ai mass media e alle conoscenze di Psicologia sociale e Sociologia, strumentalizza fatti e persone per raggiungere i suoi fini, anche quelli più ignobili. Questo avviene in molte circostanze concrete, e spesso riguarda fatti che molti credono del tutto casuali o non manipolabili. Negli ultimi tempi l’èlite di potere, sempre affannata dall’esigenza di proteggere il suo potere truffaldino e criminale, sente il bisogno di accrescere il già elevato controllo sulla popolazione, e per questo motivo sono stati strumentalizzati alcuni fatti accaduti da recente.
Molti hanno notato quanto è stato strumentalizzato l’attentato a Berlusconi. Ma vediamo esattamente come ciò è avvenuto... (continua)


IL MONDO PORNIFICATO

Di Antonella Randazzo


Il noto scrittore Salman Rushdie diceva che la pornografia era molto diffusa nei paesi musulmani a causa della rigida separazione dei sessi. Dunque, noi che invece crediamo di aver superato la fase della repressione sessuale, come mai abbiamo un’industria del porno più che mai florida?
Siamo ancora sessualmente repressi o siamo davvero liberi come crediamo di essere?
Negli ultimi decenni la pornografia è entrata a far parte del mondo dell’intrattenimento, alla stessa stregua di altri programmi. Si è insinuata nella cultura di massa, in modo tale che le persone comuni non potessero più rifiutarla, avendo ormai l’abitudine a vederla in molti contesti, dalla Tv, alla pubblicità, ai siti internet. Si parla di “cultura pornificata” ad intendere una realtà in cui il corpo nudo o le allusioni sessuali si trovano in molte immagini che siamo costretti a vedere spesso: nei manifesti pubblicitari, negli spot televisivi, ecc. Nel giro di pochi decenni siamo passati dalla repressione sessuale alla pornografia di massa. Ma quali effetti produce tale “pornificazione”? In che maniera le persone possono esserne condizionate?... (continua)


UN POLIZIOTTO A CACCIA DI ORCHI

Di Antonella Randazzo


Per sopravvivere alla sofferenza del lavoro che deve svolgere la sua psicologa gli ha consigliato di scrivere un libro. E’ così che nasce il libro "Angeli e orchi" di Nicolò Angileri, un poliziotto che dà la caccia ai pedofili, o agli “orchi”, come li chiama lui. Nel libro racconta i casi affrontati in sei anni di terribile lavoro. Angileri ritiene che soltanto il 10% dei casi viene denunciato oppure scoperto dalle indagini. Moltissimi casi rimangono sommersi, come protetti da chi ha interesse a tenere vivo questo ignobile crimine.
In Italia, alcune indagini sono state avviate dopo le denunce di Telefono Arcobaleno e hanno permesso di portare alla luce gruppi organizzati per produrre materiale pedopornografico... (continua)


VIA CRAXI E ALTRE CORBELLERIE DELLA BANDA MORATTI

Di Antonella Randazzo


Per farsi eleggere ha fatto una campagna elettorale milionaria, distribuendo centinaia di migliaia di materiale propagandistico, compreso un opuscolo in cui prometteva praticamente di risolvere tutti i problemi di Milano, e soprattutto di amministrare nel rispetto dei valori umani di solidarietà e onestà. Ha spacciato se stessa come una persona sensibile e intenzionata a migliorare la città. Peccato che nella realtà è stata tutto il contrario, rappresentando un gruppo di potere rapace e disumano, che nulla ha da invidiare al cinismo e alla crudeltà dei vecchi fascisti. Salita al potere, il sindaco di Milano Letizia Moratti si è preoccupata innanzitutto di sistemare i parenti e i compari di partito (su questo argomento si vedano le inchieste di “Report”). Secondariamente, la nuova amministrazione ha voluto organizzare una vera e propria persecuzione dei più deboli, ingaggiando persino vigili e cittadini comuni. Nel perfetto stile neofascista, la Moratti è crudele con i deboli e sottomessa con i potenti. Ma la qualità in cui eccelle è la capacità di mostrarsi il contrario di ciò che è. Da quando si è insediata la giunta Moratti sono state fatte “consulenze d’oro”, denunciate dalla Procura della Corte dei Conti... (continua)


LA FISICA QUANTISTICA POTREBBE DAVVERO CAMBIARE LA VITA DI TUTTI I GIORNI? (Settima e ultima parte)


Negli ultimi decenni si sono diffuse le cosiddette "medicine alternative", come la riflessologia, l'agopuntura, l'aromaterapia, il Reiki, la cromoterapia, la musicoterapia, l'omeopatia, ecc.
Gli approcci curativi diversi dalla medicina ufficiale ritengono che alla base della guarigione ci sia la fiducia del paziente nel metodo di cura. Sarebbe dunque soprattutto il pensiero a ripristinare la salute fisica, generando l'energia necessaria alla guarigione.
Lo stesso corpo umano è energia, che comunica con l'esterno non soltanto con i cinque sensi. I sensi percepiscono soltanto una parte minima dell'energia/materia che costituisce la realtà, ma, tuttavia, gli esseri umani rimangono inevitabilmente collegati, seppure non consapevolmente, con l'intera realtà a cui appartengono. La realtà convenzionale, imposta anche attraverso le conoscenze scientifiche, tende a limitare l'universo umano, relegandolo all'interno di uno spazio precostituito, che appare vero in quanto stimola il bisogno degli esseri umani di sicurezza e di chiarezza circa la realtà in cui vivono... (continua)



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sabato

CARISSIMO PAOLO BARNARD



In seguito al seguente post di Paolo Barnard
(http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=172):

“La lotta civica a gettoni non funziona, Randazzo e Blondet.
La sensazione è un amaro in bocca di quelli che ti fa rimanere in silenzio senza neppure più la voglia di finire la birra. Ero in un pub con una cara amica, che mi dice "La Randazzo non scrive più su Comedonchisciotte, ci si deve abbonare per leggerla adesso... Mi pare che anche Blondet sia a pagamento". La prima cosa che mi è venuta in mente è un'immagine, ve la descrivo: il panorama desolato di una Berlino est in pieno regime, poche anime che vagano nel grigiore del cemento disadorno in cerca di sostegno. Su un muro è appeso un distributore automatico, la scritta recita "Resistenza, inserire un gettone".

Randazzo, Blondet, ma che fate? 

Siamo il sottoscala della resistenza civica, ombre che parlottano nei sotterranei dell'informazione mentre sopra troneggiano i colossi del Sistema e dell'Antisistema che ci lasciano lo scarto delle briciole del pubblico, e voi elargite strumenti di lotta a pagamento? 

Posso capire se scriveste di geopolitica, di new age, di costume. Ma chi scrive come poter respirare nonostante le polveri che intasano i polmoni, come poter ancora vedere nonostante l'acido negli occhi, non può chiedere "inserite un gettone". 

Avete bisogno di soldi? 

Arrangiatevi in altro modo. 

"Libertà, inserire un gettone."”





Rispondo con una lettera aperta a Paolo Barnard:


Carissimo Paolo,
mi trovo spesso d’accordo con ciò che scrivi e alcuni tuoi articoli li ho apprezzati particolarmente, ad esempio quello in cui spieghi il Trattato di Lisbona e quello in cui parli dell’esigenza di essere motivati al 100% al cambiamento e della necessità di ripudiare vie di mezzo.
Ho apprezzato anche l’ultimo post in cui parli di me e di Blondet, ed esprimi quello che diverse persone pensano.
Condivido in parte quello che dici ma considerando la tua affermazione: “avete bisogno di soldi? Arrangiatevi in altro modo” devo farti osservare che se ci si arrangia in altro modo non rimane tempo per scrivere articoli di una certa qualità.
Ovviamente, sto parlando per la sottoscritta: non conosco personalmente Blondet e posso spiegare soltanto la mia scelta e non quella degli altri.
Talvolta ho ammirato la veemenza con cui esprimi le tue opinioni, ma, confesso, un po' meno in quest'ultimo post. Ti sei espresso in modo deciso contro una determinata scelta senza conoscere le ragioni e le particolari situazioni delle persone che citi. Sorprende che tratti in modo così grossolano (come i personaggi della "cultura" di massa) un argomento che certo grossolano non è.
Il punto è: i giornalisti indipendenti sono tenuti ad offrire gratuitamente il proprio lavoro?
Il problema non può esulare dalla considerazione del sistema in cui attualmente viviamo. Tu stesso hai spesso parlato di come il gruppo di potere cerca di sottrarre risorse al vero progresso dell'uomo.
Dunque: possiamo dire che oggi ogni persona può disporre del proprio tempo come vuole, potendo fare sempre ciò che la passione gli suggerisce e poi offrirlo agli altri gratuitamente?
Come tutti sappiamo, oggi non è così, e questo è uno dei tantissimi motivi per abbattere un sistema obsoleto, che intende il lavoro come un modo per soggiogare e sfruttare le persone. E se si vuole svolgere un'attività che nulla ha a che vedere col sistema (o che addirittura lo avversa) si dovrebbe fare la fame o rinunciare.
E' facile sostenere che gli autori indipendenti dovrebbero offrire gratuitamente i propri articoli, ma nella realtà attuale sappiamo bene che si paga tutto, persino l'acqua. L'attuale sistema non concede a tutti la possibilità di offrire gratis il proprio lavoro. Eppure anche tu, caro Barnard, pensi che l'informazione indipendente debba essere prodotta gratuitamente, come se ciò fosse possibile a tutti.
Tu sei un giornalista e dunque di sicuro sai che per scrivere pezzi ben documentati e per aggiornarsi occorre molto impegno e risorse. L’impegno richiede tempo, e se questo tempo non è retribuito a lungo andare inevitabilmente se ne risente.
Ad un certo punto, come ho spiegato ai miei lettori, mi sono trovata di fronte ad una scelta: chiedere un piccolo contributo ai lettori oppure smettere di scrivere. Per fortuna molti lettori hanno capito e hanno aderito all’iniziativa della pubblicazione del giornale “Nuova Energia”.
D’altronde, la cifra necessaria per l’abbonamento è a portata di quasi tutte le tasche, e dunque si tratta semplicemente di comprendere che anche il giornalismo indipendente è impegnativo: costa tempo e risorse che non sempre sono gratuite (documenti, libri, ecc.). Dare un sostegno a chi produce informazione indipendente è anche un modo per fare qualcosa di concreto contro un sistema che ci offre soltanto propaganda.
Con questo mio scritto non voglio convincere nessuno di nulla, se qualcuno crede che i giornalisti indipendenti debbano scrivere sempre gratuitamente (e se non possono devono sparire per non deludere nessuno) continui pure a pensarlo. Ma, caro Barnard, con questa lettera voglio farti presente le ragioni che mi hanno indotto a prendere una decisione impopolare in un panorama di blog o siti che offrono informazione gratuitamente.
Senza voler togliere nulla ai vari bloggher, devo anche osservare che molti siti gratuiti che vorrebbero divulgare informazioni di solito censurate presentano una qualità dell’informazione scadente, lacunosa e talvolta con toni emotivi eccessivi. Tu stesso, se non sbaglio, talvolta hai osservato tali carenze mettendo in evidenza la lacunosità delle fonti oppure la mancanza di rigore logico.
La maggior parte di coloro che scrivono sui vari siti non sono ovviamente né giornalisti né scrittori. Dunque, scrivono su argomenti importanti come la questione d’Israele, il signoraggio o le armi chimiche senza averne specifica competenza ma, soprattutto, spesso senza approfondire con letture specialistiche che non siano quelle presenti sullo stesso web.
Ne deriva un’informazione ripetitiva (perché gli autori copiano i dati da altri autori che scrivono in altri siti oppure pubblicano articoli già pubblicati in molti siti) e assunta da molti come dubbiosa, opinabile, anche quando i contenuti espressi sono del tutto reali e verificabili.
L’effetto è quello di far associare l’informazione non di qualità, con fonti incerte o non chiare, agli argomenti che il regime aborrisce. Ciò purtroppo rafforza coloro che considerano chi si informa su Internet un ingenuo, un credulone, oppure uno che non cerca fonti inappuntabili.
Questo significa anche che, come tu ben sai, la qualità dell’informazione dipende dall’impegno, dalle risorse e dal tempo che si impiegano, e come già detto, l’impegno e le risorse “costano”. Si può offrire un’informazione di qualità anche con costi modesti, ma gratuitamente può risultare difficile a qualcuno.
Ovviamente con questo non voglio certo sostenere che su siti indipendenti e gratuiti non ci siano anche persone brave, professioniste, giornalisti o scrittori, come te. Voglio soltanto osservare che non tutti possono offrire il loro lavoro in modo completamente gratuito (ad esempio, se non sbaglio, anche Massimo Fini e altri offrono prodotti editoriali a pagamento).
Tu sei un bravo giornalista e mi complimento con te per quello che offri gratuitamente. Spero tu possa sempre avere modo di farlo.
Con simpatia
Antonella Randazzo

martedì

ANTEPRIMA "NUOVA ENERGIA" N. 6 - PROSSIMA USCITA


IN QUESTO NUMERO:

TOGLIERE AGLI ITALIANI PER DISTRUGGERE GLI AFGHANI

Di Antonella Randazzo


Come già abbiamo avuto modo di osservare in altri articoli, le spese di guerra che il nostro paese - ufficialmente in pace - sostiene sono altissime. Da recente è emerso che, fra centinaia di milioni di euro stanziati per la “ricostruzione“ dell’Afghanistan, ci sono anche ben 1.8 milioni di euro dati dall’Italia per “prevenzione ambientale” alla provincia di Farah (Afghanistan). A parte l’ambiguità e la poca chiarezza che accompagna sempre queste enormi cifre che spendiamo per “missioni” estere (ad esempio, si parla di "ricostruzione" in un paese dove ancora si è in guerra), occorre tenere presente che ci sono stati diversi problemi “ambientali” nel nostro paese, che richiederebbero un’immediata attenzione. Oltre ai tanti terremotati ancora in attesa di abitazione, abbiamo anche la catastrofe avvenuta nell’ottobre scorso in diversi comuni della provincia di Messina. Ci vorrebbero finanziamenti a favore delle vittime e per evitare in futuro catastrofi analoghe, eppure le nostre autorità spendono molto denaro in Afghanistan, come se i cittadini italiani non contassero nulla rispetto ai comandi bellici imperiali... (continua)


IL VATICANO NON C’ENTRA NULLA COL CRISTIANESIMO
Gli alti prelati cattolici oltre l’apparenza

Di Antonella Randazzo


La giornalista del Tg 2, nel dare l’annuncio, non sa trattenere la commozione. Il papa è stato aggredito da una persona ma è rimasto incolume. Dopo il ferimento di Berlusconi anche il papa si è trovato ad avere a che fare con una persona “psicolabile”. Questi fatti ci dispiacciono molto perché i comportamenti violenti sono sintomo di disperazione e producono una sofferenza che si dovrebbe evitare. Tuttavia, le lacrime della giornalista ci fanno pensare a quanta poca attenzione ci sia verso la sofferenza di persone che non sono autorità, quella sofferenza che proprio le autorità aggredite contribuiscono a creare. Si tratta di quei milioni di bimbi del Terzo mondo che non diventeranno mai adulti, o di quelle persone orrendamente mutilate dai bombardamenti delle truppe occidentali. Sofferenza che si potrebbe evitare ma che viene giustificata attraverso la più ignobile propaganda e non produce alcuna commozione fra i giornalisti della Rai, che non ne parlano mai se non in modo mistificato.
Qualcuno potrebbe chiedersi: ma cosa c’entra il papa con questa sofferenza? C’entra. Andando oltre ciò che vorrebbero farci credere sul Vaticano e sugli alti prelati, scopriamo una realtà strettamente collegata a guerre e massacri... (continua)


IL GESU’ DI ARCORE ELARGISCE AMORE
(Peccato che disoccupati, terremotati e precari non sappiano apprezzare)

Di Antonella Randazzo


Dopo essere uscito dall’ospedale Berlusconi ha detto “il mio dolore non inutile se porterà a linguaggio più pacato”, come se l’Italia fosse un paese di violenti che hanno bisogno del suo “sacrificio”. Il presidente del consiglio ha anche detto “l’amore vince odio e invidia”. Egli si spaccia per una fonte di altruismo e di amore, che deve contrastare orde di invidiosi. I suoi giudizi sono distorti o del tutto sbagliati, specie quando riguardano lui stesso o la politica che lui rappresenta.
Anche se Tartaglia ha avuto quel momento impulsivo e lo ha colpito non significa che tutti gli italiani che non desiderano avere personaggi come Berlusconi come governanti siano travolti da impeti violenti oppure dominati da sentimenti negativi. No, proprio no. E’ davvero comodo mettere tutto sul piano di presunti forti sentimenti di odio o invidia, e tralasciare la situazione oggettiva di corruzione politica e di dominio mafioso che imperversa in Italia. E’ comodo presentarsi come una vittima di irragionevoli sentimenti di odio fomentati dagli avversari... (continua)


LA FISICA QUANTISTICA POTREBBE DAVVERO CAMBIARE LA VITA DI TUTTI I GIORNI?
(Sesta parte)


In seguito alla nascita dell'intelligenza artificiale, negli anni Cinquanta del secolo scorso e fino agli anni Ottanta, si ritenne che esistessero stretti parallelismi fra intelligenza artificiale e intelligenza umana, considerando quest'ultima in modo riduttivo, come avente funzioni sostanzialmente analoghe ad un processore computazionale. In seguito, le scienze cognitive ammisero che la mente umana era assai più complessa di una macchina informatica... (continua)




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