lunedì
ANTEPRIMA "NUOVA ENERGIA" N. 9 - PROSSIMA USCITA
IN QUESTO NUMERO:
UN DELINQUENTE RIFORMA LA GIUSTIZIA
Di Antonella Randazzo
Se si chiedesse a un delinquente di riformare la giustizia, cosa farebbe?
Ovviamente, depenalizzerebbe i reati di cui è colpevole, o farebbe in modo da non scontare alcuna pena. Poi potrebbe fare altre cose: ad esempio avvantaggiare anche i propri compari che lo hanno aiutato nelle sue imprese criminali, oppure potrebbe inasprire le pene per gli altri, quelli che commettono reati che lui non ha bisogno di commettere.
E’ esattamente quello che oggi sta facendo Berlusconi, rendendo facile la strada a chi commette delitti finanziari, a chi corrompe o organizza grosse truffe, come ha fatto lui. E poi, nella finanziaria, ha accontentato anche i suoi amici mafiosi, rendendo possibile il riacquisto delle proprietà sequestrate. Meglio di così non può davvero fare... (continua)
ARRIVANO PER PRIMI E SE NE VANNO PER ULTIMI
(Quando se ne vanno)
Di Antonella Randazzo
La tragedia di Haiti ha già i suoi avvoltoi. Sono arrivati per primi, come se la loro presenza fosse indispensabile, ma hanno portato molti problemi, come se già non ve ne fossero abbastanza. I soldati statunitensi arrivano sempre per primi, addirittura nello tsunami nell’Oceano Indiano arrivarono con un tempismo pazzesco, come se avessero notizia del disastro prima ancora che accadesse. Prima dei soccorsi civili, giunse ad Aceh la portaerei Uss Abraham Lincoln con 12 elicotteri da guerra Cobra.
E un giorno prima del terremoto di Haiti il comando Militare americano responsabile per il Sud America e i Caraibi (SOUTHCOM) aveva già pronto un piano di "intervento" proprio nell’isola di Haiti.
Paradossalmente, dopo il terremoto ad Haiti, i giornalisti dei telegiornali non intervistarono le autorità locali. Dove erano finite? Perché i giornalisti si comportarono come se quel paese fosse privo di un proprio governo e una propria autonomia? Perché tanta enfasi sulle autorità statunitensi, come se le autorità locali non esistessero? E perché nessuno dice che già prima del terremoto Haiti versava in una situazione di disperazione, con una lunga scia di uccisioni da parte delle truppe Onu? … (continua)
L’UOMO COMPARTIMENTALIZZATO
Specie negli ultimi anni, i mass media tendono ad inserire le persone in una sorta di “box” sulla base della loro religione, nazionalità o scelta sessuale, ignorando che ogni essere umano è sempre molte cose diverse. Viene messa in secondo piano la nostra comune appartenenza al genere umano, e si impedisce quell’armonia che richiede la considerazione della personalità umana come costituita da un “pluralismo” talvolta complesso e profondo.
Semplificare e rendere rigida la personalità umana significa anche volerla privare di ciò che è autentico, creativo e originale dell’individuo. Può essere una scelta di vita, un’attività o una caratteristica di personalità a cui si può dare vita se si sente di poterlo fare. Al contrario, inserire gli individui in gruppi rigidi significa voler impedire una libera espressione della personalità umana. Molti si percepiscono all’interno del loro gruppo e non oserebbero mostrare gli aspetti più autentici di se stessi. Come diceva Oscar Wilde: “I loro pensieri sono opinioni di qualcun altro, le loro vite sono scimmiottamento, le loro passioni una citazione”... (continua)
NEI MEANDRI DELLA PSICHIATRIA: SE LA SCIENZA NON SA COS’E’ LA MENTE, COME PUO’ CURARLA?
(seconda parte)
Fino alla metà del XX secolo, attraverso la Psichiatria, furono praticate torture e punizioni fisiche efferate. I pazienti psichiatrici, spesso soggetti emarginati, poveri, mendicanti e bambini abbandonati, venivano trattati senza alcuna pietà, come fossero esseri senza alcun valore e diritto.
Per secoli la Psichiatria ha internato persone che vivevano una sessualità consapevole, che si masturbavano (si diceva che la schizofrenia fosse dovuta alla masturbazione) o che esprimevano idee originali, che fuoriuscivano dalla mentalità comune... (continua)
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