giovedì
RECENSIONE - SERVIZI SEGRETI SUI BLOG
Recensione di Paolo Franceschetti
Come funzionano i servizi segreti. Di Aldo Giannuli
Il libro di Giannuli è interessantissimo, ben scritto, e piacevole da leggere. Molto interessante, per quel che interessa a noi del blog è la parte della “guerra informativa”, cioè la guerra dell’informazione.
Una delle battaglie più importanti di questo secolo, infatti, non è quella che si combatte nei vari territori di guerra, né quella tra spie sul modello “russia – america” della guerra fredda. La guerra più importante è quella delle informazioni, che mira a distorcere, dirigere, manipolare, l’informazione che giunge al cittadino.
Questa guerra si combatte ovunque. Con il controllo delle televisioni, il controllo dei giornali, il controllo della ricerca scientifica e, ovviamente il controllo di Internet.
A noi oggi interessa quella sul web, perché chiunque abbia seguito attentamente il nostro blog, e magari anche il forum “poteri occulti” ha potuto notare che molti soggetti sembrano intervenire apposta solo per disturbare, dividere, turbare. In effetti avrete notato che negli ultimi mesi dopo ogni articolo da noi pubblicato era poi impossibile fare una discussione seria, perché immancabilmente rovinata da persone che deviavano la discussione, postando decine di commenti lunghissimi, generalmente col copia e incolla, fatti solo per non permettere l’andamento ordinato della discussione.
La cosa ha prodotto un danno grave anche se non immediatamente visibile dal lettore. Infatti molte delle informazioni più importanti ci venivano spesso dai lettori, e dal confronto con essi. Da mesi invece, questo confronto e questo scambio è impossibile perché le discussioni erano manipolate dai soliti soggetti.
In altri blog e forum, questo ha prodotto la chiusura del sito, o perlomeno la soppressione della sezione “forum di discussione”, come è successo, ad esempio, al sito “Disinformazione”.
Noi abbiamo sempre cercato di evitare la censura o la chiusura delle discussioni, anche per vedere fino a che punto arrivavano “i soliti noti”.
Ecco la trascrizione di alcuni dei punti di questo libro, che vi consigliamo caldamente.
Estratto dal libro di Giannuli
Uno dei mezzi utilizzati, quando non si riesce a far chiudere un sito scomodo, è quello di esercitare un “controllo costante sul suo andamento”.
Ci sembra calzante a questo proposito, un caso segnalato da Giacomo Cimetta Goldkorn, nella sia tesi di laurea che qui sintetiziamo. Agli inizi del 2008, presso il sito Soldionline, si era sviluppata un’accesa discussione sul diritto di signoraggio, scatenata da Beppe Grillo, che ne aveva auspicato una forte revisione. Nella discussione, si ergistrarono decine di migliaia di interventi, ma rapidamente emersero 4 soggetti, tre a favore del signoraggio e uno contrario. La parte antisignoraggio si era ben presto dimostrata disorganizzata, non coordinata, e pertanto poco efficace. Mentre la parte maggioritaria aveva ottenuto di ridurre il numero degli avversari isolandoli e aveva dimostrato di “occupare il territorio (virtuale e informatico) dello spazio concesso”.
Questo risultato era stato ottenuto con tecniche particolarmente sofisticate, coordinate e non casuali.
A un certo punto, gli attacchi si concentrarono sul sostenitore più rilevante delle tesi anti signoraggio, che non essendo né giurista né economista, non avrebbe avuto titoli professionali adeguati. In questo modo, si cercava di screditare non più la sostanza delle argomentazioni, quanto la validità del soggetto.
Il dibattito ebbe un epilogo finale particolarmente interessante, perché il gruppo pro signoraggio, volle dare un ulteriore dimostrazione di forza direttamente contro il gestore neutrale del forum, rimproverandogli di aver concesso lo spazio di discussione su un tema così delicato. Infatti uno dei soggetti della parte maggioritaria ha dichiarato di essere un rappresentante della Banca d’Italia, e che avrebbe ipotizzato azioni legali contro il soggetto ospitante il dibattito, ipotizzando informazioni di reato ai danni della banca stessa. Non è dato sapere se entrambe le informazioni fossero vere o meno, ma la rilevanza all’interno della gestione del rischio in caso di guerra delle informazioni, è particolarmente rilevante.
Emerse quindi che i sostenitori del signoraggio erano decisamente organizzati e coordinati: sembra dunque che il soggetto rivelatosi alla fine fosse spalleggiato da altri soggetti (tutelati dal nick anonimo) e che tutti lavorassero probabilmente nella stessa direzione.
In questa sede è importante rilevare come esistano oggi come esistano gruppi organizzati che compiono guerre dell’informazione a tutela di interessi specifici e di istituzioni pubbliche. Non si tratta solo di campagne atte ad influire la scelta dei consumatori. Si tratta al contrario di evitare che si sviluppino dibattiti di carattere prevalentemente etico e che coinvolge pochi settori dell’opinione pubblica ma che potrebbe avere allo stesso tempo un forte impatto.
Infine: attraverso un attenta analisi del gruppo a favore del signoraggio, alcuni partecipanti alla discussione, hanno potuto constatare e ricostruire le mosse di alcuni dei nick name utilizzati. Alcuni di questi avevano costantemente aggiunto e manipolato la voce signoraggio su Wikipedia. Essendo Wikipedia uno dei siti più consultati e che fornisce in tempo reale le modifiche alle diverse voci, è interessante come il gruppo in questione abbia probabilmente influito altri luoghi telematici altamente frequentati.
Internet è oggi uno dei principali terreni della infowar.
Conclusioni.
Per questi motivi purtroppo dobbiamo chiudere le libere discussioni e mettere un filtro preventivo di approvazione dei commenti. In altre parole, da oggi potete postare dei commenti, che però saranno soggetti alla nostra preventiva approvazione.
Va da sé se elimineremo tutti i commenti fuori tema (uno splendido esempio lo trovate nell’ultimo post, in cui abbiamo reclamizzato il libro della Randazzo. Dopo pochi commenti ordinari di alcuni lettori è apparso il solito MDD che ha piazzato lunghissimi commenti col taglia e incolla per deviare come al solito la discussione).
Ovviamente MDD non è il solo ad usare questa tecnica.
Nei prossimi articoli descriveremo in dettaglio gli attacchi più sofisticati che abbiamo dovuto subire ad opera di diverse persone.
Suddivisione del testo di Giannuli.
Il testo è diviso in due parti:
- la prima, più elementare, è rivolta ad un pubblico alle prime armi e, dopo un breve capitolo storico, descrive le attività informative e le operazioni speciali dei servizi segreti;
- la seconda parte riguarda, invece il ruolo crescente dei servizi segreti nel Mondo. Quindi i nuovi tipi di guerra e le nuove sfide. Molta attenzione è dedicata al tema della guerra economica ed alla convergenza fra i servizi segreti statali e quelli privati delle multinazionali nel mondo dell’ipercapitalismo finanziario, quindi alla trasformazione dell’idea stessa di guerra che non è più riducibile al solo aspetto militare. Gli studi strategici, ormai intrecciano senza soluzione di continuità i dati militari con quelli politici, economici, sociali, finanziari, tecnologici ecc. e prendono in considerazione modelli operativi che mescolano indifferentemente i vari piani (dall’uso del terrorismo alle manovre di destabilizzazione finanziaria, dall’appoggio alla criminalità ed alla pirateria all’aggressione batteriologica o informatica) secondo le dottrine della “guerra asimmetrica”.
L’esito finale è il profilarsi del pericolo di una guerra coperta, asimmetrica, globale che ci obbliga a rivedere tutte le nostre chiavi di lettura politiche.
Il libro si conclude con un appendice che invita ad applicare queste nozioni alla tranquilla, rituale lettura mattutina del giornale, insieme alla colazione: “Cappuccino, brioche ed intelligence” riporta alcune notizie uscite di recente sulla stampa proponendone possibili letture alternative, un po’ più maliziose. Il giornale letto come lo leggerebbe l’operatore di un servizio segreto. Beninteso: lo scopo non è quello di dire come effettivamente siano andate determinate vicende, ma quello di “leggere il giornale con gli occhiali dell’intelligence”, cioè come le leggerebbe un operatore del settore mettendole in relazione con altre notizie precedenti e spesso dimenticate.
Un gioco intellettuale che, però, può servire a renderci un po’ più pronti a misurarci con una realtà che cambia e nella quale i servizi segreti hanno un ruolo sempre maggiore.
FONTE: http://paolofranceschetti.blogspot.com/
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento