giovedì

Armi, Sesso, Schiavitù. Il Mercato dei bambini




Un'inchiesta sullo sfruttamento dei bambini e sulla mercificazione del sesso.
Il traffico e lo sfruttamento dei minori sono crimini gravissimi, che non trovano spazio adeguato nei media di massa. Si tratta di atrocità talmente gravi che molti preferiscono non vederle e credere che il mondo ad egemonia statunitense sia "libero e democratico". Nei paesi in cui avvengono questi crimini il controllo è delle corporation e delle grandi banche, che si curano di finanziare le guerre e i disordini per continuare ad imperare (a questo proposito vedi Antonella Randazzo "La nuova democrazia. Illusioni di civiltà nell'era dell'egemonia Usa" ed. Zambon, e Chossudovsky Michel, Globalizzazione della povertà e nuovo ordine mondiale, Ega Editore).

1 commento:

Alberto ha detto...

Forse per i più non è affatto chiaro il nesso tra la presenza di aziende multinazionali e le porcherie che accadono sulle popolazioni locali, bambini compresi. Forse però si vuol proprio eludere questa domanda, ritenendola troppo scomoda, o troppo faziosa, o troppo coinvolgente, pericolosa per le proprie barriere di sicurezza. Semplicemente la si percepisce come una questione noiosa, o troppo complicata, che è lo stesso.
La realtà è che ne siamo coinvolti in pieno, anche personalmente, ma per quanto riguarda l'altra faccia della medaglia, quella dei benefici (presunti o ritenuti tali).
Siamo sempre lì, alla convinzione radicata che non c'è alternativa a questa economia, che alla fin fine ci sostenta, anche con tutti questi "effetti collaterali" sgradevoli, da nascondere come la polvere sotto il tappeto.

Un'altra possibilità è quella di indagare le responsabilità in senso inverso, partendo dal crimine anzichè dal mandante. La cosa sembrerebbe più facile, perchè il crimine è circostanziato, provato, è lì da vedere e non può sfuggire alle indagini serie. Ma anche qui troviamo degli esecutori materiali irresponsabili, a loro volta costretti, ricattati, impauriti. Ma se il diritto ha ancora un qualce senso (e ce l'ha eccome per mantenere il sistema così com'è) la responsabilità esiste, per diluita che sia, e ad ognuno ne spetta una quota, piccola o grande che sia. Taluni, pochissimi in verità, si fanno carico del dolore delle vittime a prescindere, e volontariamente si adoperano in qualche modo per alleviarle alla fonte, senza chiedersi altri perchè.
Qui cerchiamo invece di capire. E' già moltissimo ma mai abbastanza.