venerdì

Dove - per la bellezza autentica

Come una ragazza carina “reale” viene trasformata in un’immagine bellissima non reale.

3 commenti:

manuel vatta ha detto...

Brava Antonellina, hai toccato un punto davvero, secondo me, importantissimo che il più delle volte rischia di creare dei mostri nell'autostima, nella fiducia, e in ultima analisi nella affidabilità ed equilibrio delle persone. Ci sono un paio di strofe nella canzone di Battiato Sentimento Nuevo che fanno: "La tua voce come il coro delle sirene di Ulisse mi incatena" mentre la seconda "La tua pelle come un'oasi nel deserto mi cattura" ecco trovo che possano rappresentare due tipi di bellezza sulle quali non siamo abituati a confrontarci, insomma non ho mai sentito nessuno che dice, o raramente: "ma che bella voce che ha quella ragazza/o" oppure: "la sua pelle mi fa impazzire" di solito si sente: "caspiterina che bel pa pa pa o pi pi pi" o cose del tipo: "ma che gran pezzo di la la la li li li" e dunque si danno più giudizi sulla forma che piuttosto sulla struttura o costituzione. Per esempio avevo setito una volta un detto che diceva: "la bellezza sta nei capelli" boh a sentirla così sembrerebbe una cavolata ma poi a pensarci bene non è poi così tanto una bischerata pensate ai giapponesi per esempio, dico giapponesi perchè quando studiavo a Milano c'era un ragazzo giapponese appunto non particolarmente bello ma aveva i capelli lunghi ed erano davvero magnifici quando li portava sciolti, erano neri lucenti, non eccessivamente grossi ne fini, molto ma molto folti e lisci quasi
in modo innaturale, era davvero uno spettacolo che lasciava senza parole e questo era dovuto al fatto che quei capelli ci raccontavano e ci dicevano qualche cosa che non si può vedere e toccare con mano, in quanto erano la manifestazione di qualche cosa di più profondo che non una forma ma il segno di un corpo e una costituzione solida e armoniosa.
Ecco forse la nostra società ci vuole poco profondi, poco sensibili e poco consapevoli. Se l'immagine non è piacevole allora non vale niente, se la forma non aggrada vuol dire che non ci può essere nessun interesse e si può tralasciare il restante 99,99% che forma una persona. Gli antichi erano diversi in questo, idealizzavano anche loro ma la loro era una cultura che comunque era permeata dalla lotta continua tra la vita e la morte e dunqe dei corpi belli erano anche floridi e robusti, il che stava a significare prosperità, forza e dunque vita, se si guardano certe sculture di rappresentazioni femminili vi accorgerete che piedi enormi che gli facevano, tante volte mi chiedo come facevano a piacere all'epoca delle donne con piedi così enormi, ma cmq ad ogni modo così era a quei tempi. Ecco l'evo in cui molte cause di morte sono state debellate e soprattutto si è capito come agire, in questo tempo in cui molte delle ragioni per cui se si moriva mille o duemila anni fa si diceva che era il fato o il volere degli dei ora si conosce la ragione e il più delle volte la cura, ecco tutto questo forse ci hanno resi insensibili alla struttura stessa di chi e cosa ci circonda facendoci focalizzare esclusivamente sulla forma e dunque sull'aspetto visivo, probabilmente questo è dovuto anche al fatto non trascurabile che comunque la comunicazione per fini commerciali globali deve puntare su soggetti appariscenti e catalizzatori e dunque man mano che ci allontaniamo dal nostro passato e diventiamo sempre più raffinati tecnolocigamente ecco che ci appare più confortante l'effimero, o meglio il contenitore che non il contenuto in quanto quest'ultimo è dato per scontato o per contro non interessa e viene ignorato per dar posto alla propria ingordigia nel fagocitare e consumare quanta più merce possibile, perchè chi vuol esser lieto sia di doman non c'è certezza.
Per concludere una nota di colore: a me personalmente piacciono un pò in carne, anche in modo abbondante, non ecessivo, ma comunque in carne, c'è una bellissima scultura del Bernini intitolata il Ratto di Proserpina in cui si vedono le dita della mano del dio degli inferi, che rapisce appunto la Proserpina, le quali afferrandola affondano dolcemente nella carne adiposa di quest'ultima, ecco io trovo che questo dettaglio abbia in se qualche cosa di un'erotismo sfrenato, io ogni volta che la vedo mi gira la testa. Evviva la ciccia!

ESPAVO ha detto...

Hai proprio ragione quando dici: "la nostra società ci vuole poco profondi, poco sensibili e poco consapevoli", infatti è proprio così. Cercano di non farci capire che ogni persona ha una sua bellezza: può essere nei capelli, nelle mani, negli occhi, nel volto, ecc.
Personalmente, non ho mai incontrato persona talmente brutta da non avere nulla di bello e nemmeno una persona talmente bella da non avere qualcosa di brutto.
La vera bellezza non è fatta di stereotipi e non si trova in un solo tipo estetico. Il nostro corpo parla di noi: come entità psico-fisiche e non soltanto come esseri corporei. La bellezza va anche cercata, e non solo nelle persone ma in tutto.

manuel vatta ha detto...

eh...ci possono essere davvero molte maniere, quasi infinite, per trattare l'argomento riguardo la bellezza, insomma è un aspetto davvero profondo della nostra personalità anche se si ritiene di poco conto, passeggiero, alle volte gossipparo, ma è un'aspetto che da che mondo è mondo ha sempre coinvolto ogni società e ogni cultura. Tutti elaborano un genere di bellezza, oggi per esempio ho visto un documentario su rai uno che mostravano le incrdibili torture che le donne in cina subivano per poter avere dei piedi minuscoli, considerati un tratto indispensabile del loro modo di intendere la bellezza, e per ottenerli cominciavano già a fasciarli alla più tenera età con il risultato che l'osso del collo del piede si inarcuava talmente da formare con il tallone un angolo di 60-80 gradi, insomma una mostruosità, ma ai cinesi questo piaceva, un pò come i corsetti delle donne del 700 che gli facevano la vita come quelle delle vespe, o gli anelli al collo che le donne di una popolazione di non mi ricordo più dove portano al collo i quali possono essere numerosi facendo staccare letteralmente il capo dalla colonna vertebrale tanto che si dice che senza gli anelli queste donne non potrebbero vivere.
A tutto però credo ci sia una fine, che questa sia degna o meno dell'argomento poco importa ma comunque una via d'uscita esiste e penso sia l'amore. Tutto naufraga quando ci si innamora, e allora non si capisce perchè si è attratti da una certa persona, la si guarda intensamente, non gli si riesce a staccare gli occhi di dosso, e si sente un'attrazzione profonda e inconscia sia esso un ornitorinco oppure un Apollo o una Venere e allora succede quello che qualche filosofo romantico diceva a suo tempo e cioè che esiste una volontà superiore che ci fa agire in una certa maniera confondendoci le idee e facendoci credere di agire in quel modo per il nostro interesse quando invece sotto mentite spoglie i frutti che crediamo dedicati per il nostro esclusivo piacere nient'altro sono che delle trappole posate ad arte da questa volontà per la sua realizzazione. E dunque poco importa delle sofferenze delle donne nel corso dei secoli per i piedini o i corsetti o gli anelli o le fibulazioni -strano che siano sempre le donne- tutto concorre alla realizzazione di un unico scopo di quest'entitâ suprema o volontà.