Sono disponibili gli ebook dei libri di Antonella Randazzo!
Da oggi è possibile ordinare le versioni in pdf di opere scritte da Antonella Randazzo.
Edizioni Espavo.
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EBOOK ATTUALMENTE DISPONIBILI:
IL VOLTO DI GERIONE
Le verità che nessuno dice su papa Bergoglio
Pagine 110, euro 9,90
Con stupore, nel febbraio 2013, abbiamo appreso che papa Joseph Ratzinger si era dimesso. Tra lo sconcerto generale, ci chiedevamo perché fosse successa una cosa del genere, ricordando che non si era dimesso nemmeno papa Giovanni Paolo II, pur essendo gravemente ammalato, a tal punto da non riuscire quasi più nemmeno a parlare. Se non lo aveva fatto nemmeno lui, perché lo ha fatto papa Benedetto XVI?
Le motivazioni erano tante, e dipendevano dalla situazione del Vaticano, ma anche dall’esigenza di portare al potere un personaggio come Jorge Mario Bergoglio.
Oggi, dopo tre anni, questo personaggio ha creato una sua immagine mediatica, che presenta un alone di buonismo e un notevole attivismo mediatico. In tal modo, ha convinto molti, ma non tutti.
Per alcuni, la sua immagine mediatica non corrisponde affatto a verità.
Di certo, questo personaggio presenta almeno due diversi volti: uno è quello bonario, simpatico e filantropico che offre a tutti, l’altro comprende diversi retroscena legati alle sue azioni in epoca precedente alla sua elezione, e alla sua formazione.
Dietro il sorriso bonario e l’immagine di uomo umile che ama la gente, Bergoglio nasconde molte cose, in primis, un bagaglio di conoscenze che gli permettono di operare un’efficace manipolazione sulle menti e sulle coscienze di molti. Egli è stato formato dalle scuole gesuite, che sin dalla loro fondazione risultavano essere le più capaci di mettere a punto sofisticate tecniche per imbrigliare la mente umana. Infatti, senza tecniche di manipolazione mentale, come potrebbe un personaggio con un passato controverso essere considerato da molti un papa buono e giusto? Come potrebbe un personaggio che vive negli agi, e che è al vertice di una delle strutture finanziarie più potenti del mondo, essere accostato addirittura al “santo poverello”, ovvero San Francesco d’Assisi?
E’ chiaro che da quando è salito al soglio pontificio, Bergoglio si è curato di mettere in pratica conoscenze apprese in ambiti gesuiti, per fare in modo che il suo papato risultasse efficace nell'attirare molta gente alla chiesa cattolica.
I paradossi, le incongruenze e i lati non poco inquietanti di Bergoglio sono tanti, e in questo ebook saranno svelati. Si parlerà delle diverse tecniche di manipolazione utilizzate da Bergoglio, degli anni in cui visse in seno alla dittatura, del suo controverso atteggiamento verso i pedofili, dei retroscena delle sue “dichiarazioni strategiche”, del suo rapporto con i luoghi in cui il clero cattolico viene perseguitato, delle sue idee sulla povertà, sull’omosessualità, e di molto altro.
Questo ebook parla con chiarezza delle vere caratteristiche della personalità di Bergoglio, e delle ragioni che lo hanno portato ai vertici del Vaticano, spodestando il papa precedente.
Si capiranno le parole del giornalista investigativo Horacio Verbitsky, che nel 1999 (ben prima dell’elezione di Bergoglio), scriveva dell’allora arcivescovo di Buenos Aires: “A seconda della fonte che si consulti è l’uomo più generoso e intelligente che abbia mai detto messa in Argentina o un machiavellico malfattore che tradì i suoi fratelli per un’insaziabile ambizione di potere”.
Il grande poeta Dante Alighieri parlò di Gerione, un mostro col volto bonario, che ispirava fiducia e appariva come una persona saggia, pur essendo un essere mostruoso.
La verità su Bergoglio è inquietante proprio come il volto del mostro Gerione.
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EPPUR SIAM DONNE!
Corpi, bellezza, seduzione e intelligenza: essere donne nella società di oggi.
Pagine 198, euro 9,90.
Nella cultura occidentale, specie negli ultimi decenni, si è imposta l’idea che la donna abbia ormai acquisito gli stessi diritti dell’uomo. Per sostenere questa idea, si citano le leggi che in molti paesi garantiscono l’uguaglianza, oppure si fa riferimento a culture che ancora vessano la donna, come la cultura araba, in cui si riconosce alla donna un ruolo all’interno della famiglia, negandole altri ruoli socialmente attivi, e imponendole un abbigliamento che manifesta il ruolo limitato e “nascosto” che la donna deve avere in quelle società.
La domanda è: davvero le donne occidentali non soffrono alcuna grave discriminazione o vessazione?
Ciò che si argomenta in questo ebook è la possibilità della donna di oggi di esprimere se stessa, di realizzare le sue risorse, o di sviluppare i suoi propri talenti. Questo libro considera i molti settori che si interessano alle donne, o che interessano alle donne: l’arte, la moda, la bellezza, la scienza, ecc., considerando la vita di alcune donne, per comprendere se le loro ansie, le loro speranze e le loro gioie possono essere estese anche ad altre donne.
Emerge che nella cultura occidentale le donne non sono sempre così favorite come potrebbe sembrare.
Ma c’è un luogo in cui le donne appaiono più degli uomini: il mondo della moda e della pubblicità. Purtroppo, nel mondo mediatico la donna appare spesso in modo negativo: salgono alle cronache donne superficiali, narcisiste, disposte a tutto per denaro o popolarità. Ma le donne “reali”, ovvero la maggior parte delle donne, non sono così. In generale, la realtà femminile è migliore di quello che i media suggeriscono. Purtroppo le distorsioni mediatiche sulle donne sono tante. L’immagine femminile non è soltanto strumentalizzata per attirare l’attenzione su un prodotto, ma è anche mistificata, spesso peggiorata e stereotipata.
Insomma, le donne non hanno la parità rispetto all’uomo, e sono danneggiate dalle distorsioni mediatiche, ma non se ne parla mai, perché si dà per scontato che debba essere così. Perché è sempre stato così.
Oggi, alle già gravi discriminazioni, si aggiunge la denigrazione offerta copiosamente dal potere mediatico e dai modelli irraggiungibili che esso offre.
Le donne rimandano al “femminile”, che è da intendere come una sfera di potenzialità umane possedute in una certa misura anche dagli uomini. Il femminile è un potente Archetipo, come già Jung aveva spiegato. Il femminino nero è un simbolo importante delle potenzialità di rinascita. Il femminile rappresenta quella sfera che completa il quadro delle potenzialità umane, senza la quale non potrebbe esserci alcuna civiltà.
Dunque, occorre proteggere il diritto ad essere se stessi e ad esprimere gli aspetti più evoluti dell’esistenza. In altre parole, il diritto a non vivere una vita “piatta”, in cui si crede che il successo sia possesso di cose materiali e il valore della persona sia da collegare alla consistenza del conto in banca.
Occorre una nuova logica, nuovi paradigmi, che non soltanto vedano la donna come una persona fra persone, ma anche valorizzino il femminile come fonte di grandi potenzialità, che possono migliorare la realtà, aggiungendo caratteristiche essenziali ad un vero sviluppo sociale e morale.
Questo ebook raccoglie diversi articoli pubblicati sul periodico Nuova Energia, oltre ad altri capitoli in cui si trattano temi legati alla figura femminile nel mondo di oggi. Si parla di Moda, Bellezza, Seduzione, Costume, Cinema, Televisione e di altri argomenti, tutti riguardanti la Donna e il Femminile.
L’approccio è assai diverso da quello massmediatico, in quanto su questo ebook potrete trovare molte conoscenze sulle donne e sul femminile che la cultura ufficiale tende a tralasciare. Nei libri di Filosofia non leggerete che Socrate riconosceva una donna come sua “mentore”, né avrete mai sentito parlare delle scienziate del mondo antico, vere e proprie artefici del sapere scientifico giunto fino a noi. Pochi conoscono le artiste e le scrittrici, che, fino a pochi secoli fa, per farsi strada dovevano fingere di essere uomini, e adottare uno pseudonimo maschile.
In questo ebook troverete diversi esempi dei metodi utilizzati per limitare e manipolare la personalità delle donne, e anche esempi di donne che hanno saputo esprimere comunque la loro personalità e i loro talenti.
Si intraprende un percorso alla scoperta del femminile della nostra epoca, smascherando i settori che mirano a creare la donna contemporanea, fidando nel potere sociale e culturale di plasmarla.
In ogni brano troverete elementi nuovi, che riguardano i tanti modi di asservire le donne, la loro intelligenza e persino il loro corpo, alle esigenze del sistema.
La conoscenza e la comprensione di questi meccanismi può concorrere a far emergere la donna nuova: quella che ogni cultura patriarcale teme, ma che nessuna cultura può sopprimere definitivamente.
Il senso di questo ebook è proprio questo: i due generi sessuali possono coesistere ed imparare l’uno dall’altro. In fondo, l’umanità è un concetto univoco. Come non è “inferiore” l’uomo rispetto alla sfera propriamente femminile, non è inferiore nemmeno il femminile rispetto agli standard propriamente maschili, possedendo lo stesso diritto di esistenza.
Non si tratta di dire “Dio è una donna”, come ha fatto la cantante Gianna Nannini. Dio non è né donna né uomo, dato che è Dio.
Se si vuole vivere in una società degna di essere definita “civile” occorre concepire una società di persone, tutte con pari diritti e dignità. Tutte depositarie di importanti potenzialità, che possono arricchire la società. Per crescere e migliorare la qualità della vita di tutti, occorre stare insieme senza etichette né stereotipi. Ma per arrivare a questo, occorre prendere coscienza della realtà di oggi, e del profondo disagio che produce nelle donne, molte delle quali ricorrono agli psicofarmaci o al bisturi, per non risalire all’origine del loro problema.
Queste pagine sono frutto di studi, ricerche, e possono essere foriere di riflessioni, o divertenti ironie. Con la consapevolezza della realtà, si diventa in grado di guardare all’interno di se stessi, trovando il coraggio di essere se stessi, andando contro stereotipi, consuetudini e contro la moderna schiavitù mediatica e tecnologica.
Perché è bello essere se stessi, aprendo le possibilità per essere profondamente umani, in un mondo che vorrebbe ridurci a robot. Tutte le donne vogliono vedere le proprie potenzialità realizzate, nel sociale come nella creatività, e in tutto ciò che desiderano, per poter dire: "Eppur, siam donne!"
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DISSIMULAZIONI MASSONICHE. COSA SONO E COME OPERANO LE RETI MASSONICHE DAL XVIII SECOLO AI NOSTRI GIORNI
Pagine 341, euro 12,90.
Nell’Ottocento, il popolo italiano capiva che i politici e la Corona erano controllati dalla massoneria, e provava disagio per questo. Lo studioso Matteo S. Giordano spiegava: “Chi volesse pigliarsi il fastidio di leggere tutti i discorsi della Corona, fatti in Italia dal 1860 sin’oggi, troverebbe che i Ministri de’ diversi partiti, succedutisi in ogni tempo, han mai permesso che in quella solenne ricorrenza fosse profferita la parola di Dio; e alla Provvidenza han fatto sostituire il caso e la fortuna della stella d’Italia (a cinque punte! Mi spiego?), alla fede in Lui quell’altra nel progresso della scienza e nell’avvenire della patria”.
Cos’è davvero la massoneria e che ruolo ha oggi? Per quale motivo, nel corso dei secoli, è diventata il tabù dei tabù?
È davvero così poco importante per la nostra vita quotidiana come sembra?
Come mai nelle maggiori indagini della magistratura emergono gruppi di affiliati massoni che agiscono in modo truffaldino o criminale? Perché molti mafiosi sono affiliati alla massoneria?
Dall’analisi storica e sociologica degli ultimi secoli, emerge il senso di questa rete di potere e controllo, si comprende chi la capeggia e gli effetti che produce nella realtà. Il testo percorre le fasi storiche più importanti della massoneria, facendo luce su come i più importanti fatti storici, economici e finanziari siano strettamente legati a questo fenomeno.
Il libro tratta anche gli aspetti psicologici, antropologici e sociologici del fenomeno, non trascurando il contesto in cui le varie massonerie sono nate e si sono sviluppate.
ALCUNI ARGOMENTI TRATTATI NEL LIBRO:
- Inchieste della magistratura sulla massoneria.
- Tecniche di controllo mentale per l’asservimento dei popoli.
- Caratteristiche dell’Alta Finanza.
- Eventi storici progettati in anticipo nelle logge.
- Nascita e caratteristiche della massoneria moderna e contemporanea.
- Meccanismi emotivi che favoriscono le reti di potere.
- Come le reti massoniche agiscono in Italia.
- Le famiglie che hanno creato la massoneria attuale.
- Come la massoneria ha operato nel periodo risorgimentale.
- Come liberarsi dalle reti di potere massoniche.
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L’ARTE DEL CAMBIAMENTO
Il Senso della Vita nel Motore della Crescita
Pagine 390, euro 14,90.
Cos’hanno in comune i maggiori neurobiologi delle università americane e i monaci tibetani?
Al di là degli esperimenti di Pavlov, quali sono le basi organiche su cui poggia il condizionamento?
È possibile conciliare il sapere antico fondato sull’intuito con le più importanti scoperte della Fisica?
Fino a che punto l’essere umano può avere il controllo del suo corpo e degli eventi?
Quali sono i paradigmi impliciti della nostra cultura?
Perché alcune persone rimangono prigioniere dei loro problemi?
Cosa significa far maturare le emozioni?
Queste sono soltanto alcune delle tante domande che il libro pone e a cui fornisce risposte, scandagliando le più importanti e autorevoli fonti, occidentali e non occidentali.
Sul cambiamento, finora, erano stati scritti più che altro “manuali” di stampo anglosassone, che talvolta promettevano facili risultati. Questo libro non è un “manuale del cambiamento”, ma di certo può permettere a chiunque di mettere a punto un “progetto”, che non può non essere unico e personale, come unico è ogni essere umano.
Il libro chiarisce e integra i maggiori sistemi e le più innovative conoscenze su come gli esseri umani possono avere padronanza della loro esistenza, in ogni aspetto, realizzando il desiderio di benessere psico-fisico.
Utilizzando una ricchissima bibliografia, l’opera scandaglia tutta la più importante letteratura sull’argomento, non trascurando gli aspetti più pratici e concreti.
In una realtà ancora dominata dall’idea di competizione a tutti i costi, questo libro suggerisce che la vera forza è quella che possiamo avere su noi stessi, è la capacità di plasmare l’esistenza secondo i propri desideri. Scriveva Laozi: “Chi vince gli altri è forte, chi vince se stesso è potente”.
Come disse Aristotele, la vita è movimento, e nulla è mai statico. Il problema è quello di poter orientare il corso della vita, favorendo ciò che si desidera.
Questo libro fa emergere che cambiare può diventare una piacevole e vincente sfida.
ALCUNI ARGOMENTI TRATTATI NEL LIBRO:
- Cos’è il Cambiamento e quali sono i fattori che lo rendono possibile.
- Quali sono gli ostacoli che avversano il Cambiamento.
- Rapporto fra Cervello e Mente.
- Rapporto fra Materia e Mente.
- Cosa sono le Emozioni.
- Come si producono gli stati mentali distruttivi e costruttivi.
- Cos’è la Meditazione e quali effetti può produrre.
- Conoscenze della Neurobiologia sul cambiamento.
- Conoscenze della Fisica sul cambiamento.
- Epigenetica e Cambiamento.
- Esperimenti sulle potenzialità del cervello.
- Rappresentazione del divino e cambiamento.
- Sistemi obsoleti e vecchi paradigmi.
- Significato della Sessualità all’interno del percorso evolutivo.
- Energia e Abbondanza negli studi di Chimica e Fisica.
- Concetto fisico di multidimensionalità.
- Sistemi insostenibili ed involutivi.
- Importanza della Mindfulness.
- Le basi organiche del condizionamento.
Il libro è corredato da immagini e da materiali antologici in Appendice.
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IL TRAVAGLIATO TRAVAGLIO
Lo strano caso di un informatore disinformato
NUOVA EDIZIONE AGGIORNATA AL POST-BERLUSCONI
Pagine 290, euro 12,90.
Sono ormai in molti a parlare della disinformazione imperante nei nostri media di massa attuali. Il paradosso è che alcuni di coloro che ne parlano dai canali ufficiali coincidono con gli stessi disinformatori. E' ovvio, se queste persone stanno scrivendo o parlando da quei canali, potrebbero essere proprio loro ad informare correttamente, dicendo tutte le cose importanti che i cittadini devono sapere. E invece non lo fanno.
Questo libro tratta proprio questo paradosso, prendendo a pretesto un personaggio che ha guadagnato molta fiducia da parte delle folle, e che dichiara di essere "indipendente" pur lavorando in molti canali ufficiali.
Le prove che i giornalisti accreditati dal sistema siano reticenti su molti argomenti fondamentali sono tante, e il libro ne mette in evidenza diverse.
Qual è la differenza fra informazione e propaganda?
La prima non può ignorare il terreno storico, politico o economico su cui si incentra la notizia, mentre la seconda trae forza dall’ignorarlo. Infatti, scopo della propaganda è quello di attrarre l’attenzione su questioni particolari o su informazioni parziali, prive del nucleo che consentirebbe una vera comprensione. Più cresce l’ignoranza verso la Storia, la politica e l’economia e maggiore efficacia ci sarà nella propaganda.
La professione giornalistica, in un sistema basato sulla manipolazione mediatica delle opinioni, è senza dubbio assai importante.
Andando oltre la facciata rispettabile di personaggi come Travaglio, si può tristemente scoprire un mondo assai lontano dal desiderio di onestà e di “pulizia” morale auspicato dai suoi fans. Si scopre un insospettabile mondo di opportunismo, faziosità e disinformazione, in cui le cronache giudiziarie assumono una funzione catartica e illusoria, impedendo una vera chiarezza informativa sul sistema, e i conseguenti passi per cambiarlo veramente.
Questo libro si pone l’obbiettivo di portare alla luce alcune caratteristiche proprie dell’informazione mediatica attuale. Prendendo a pretesto un giornalista molto popolare come Travaglio, che si spaccia per indipendente, faremo un viaggio verso i tabù dell’informazione, toccando argomenti come il signoraggio bancario, l’11 settembre, le scie chimiche, la questione di Israele, i “poteri forti” che creano la “casta”, la mafia e il sistema di corruzione dei partiti.
Capire i meccanismi di manipolazione mediatica è fondamentale dato che il controllo mediatico può creare consenso o dissenso. Potrebbe avere addirittura il potere di spingere ad agire contro i propri interessi.
Capire questi meccanismi significa oggi poter rivendicare quella democrazia tanto decantata quanto impedita.
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BAMBINI PSICO-PROGRAMMATI. Essere consapevoli dell'influenza della pubblicità, della TV, dei videogiochi.
Pagine 218, euro 9,90.
Con l'avvento della televisione e la successiva diffusione del computer e dei videogiochi la realtà dei bambini è significativamente cambiata. Questo libro spiega come è cambiata. Oggi molti genitori, pedagogisti ed educatori esprimono preoccupazione per i forti condizionamenti mediatici a cui il bambino è soggetto. Ma in che modo il bambino viene condizionato? Quali effetti hanno le manipolazioni mediatiche sul suo comportamento? Quanto e in che modo la personalità del bambino risente del bombardamento pubblicitario? Quali effetti negativi hanno i videogiochi? Il libro risponde a queste e a molte altre domande, permettendo a genitori ed educatori di fare chiarezza e di essere in grado di proteggere il bambino dalla "programmazione mediatica" a lui diretta.
Specie negli ultimi venti anni, le agenzie di marketing hanno sviluppato conoscenze approfondite sulla personalità dei bambini. Le aziende spendono molto denaro per fare ricerche, studi e valutazioni, in modo tale da conoscere in maniera dettagliata i gusti, le motivazioni, i bisogni e i desideri dei nostri bambini. Esiste un discorso occulto di manipolazione della mente dei bambini, per poterli trasformare presto in "consumatori". I nostri bambini sono diventati per il sistema economico come una "merce", da sfruttare e da manipolare. Ciò, ovviamente, non è a fin di bene. La conoscenza approfondita dei bambini avvantaggia le aziende e conferisce loro più potere degli stessi genitori o educatori.
Oggi più che mai è indispensabile conoscere e capire i numerosi inganni mediatici che hanno lo scopo di trasformare gli esseri umani in "super-consumatori" dalla personalità fragile e insicura, per garantire la sopravvivenza di un sistema che è sempre più percepito come negativo e dannoso allo sviluppo delle potenzialità umane.
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DEMOCRAZIA DOMESTICA L'armonia fra maschile e femminile come base per una società migliore
Pagine 182, euro 7,90.
La democrazia è il migliore sistema politico, in quanto fondato sulla libertà e sull'uguaglianza, ma non saranno le autorità attuali, che tutelano gli interessi del gruppo dominante, a fare in modo di attuarla nella sua vera forma. Occorre dunque che gli stessi cittadini riprendano la propria sovranità e diventino autocoscienti a tal punto da creare una democrazia già all'interno del proprio nucleo familiare. La società non è altro che l'insieme delle famiglie, e se le famiglie sono serene ed equilibrate lo sarà anche la società.
Al di là della caratterizzazione sessuale, ognuno di noi racchiude, come in una conchiglia, tutto quello che la condizione umana riserva. Siamo un "intero", ovvero, come esseri umani riassumiamo nella nostra anima tutto ciò che è "umano". Negare tale universalità umana significa essere incapaci di provare quel senso dell'umano che sta alla base di ogni vera crescita interiore.
Nessuno di noi, uomini, donne, bianchi o neri, è il centro del mondo, ma tutti insieme lo siamo, avendo il medesimo valore all'interno del percorso umano che porta al progresso.
Questo libro si propone di spiegare le cause psicologiche, sociali e politiche della discriminazione contro le donne, ma affronta anche il problema di come poter costruire una società migliore, in cui gli aspetti maschili e femminili possano concorrere a creare equilibrio e armonia.
Se gli esseri umani vogliono avere un futuro, devono riappropriarsi di quei valori propriamente umani. Dovrebbero accettare e integrare gli aspetti intesi come maschili e quelli intesi come femminili, per raggiungere un equilibrio e un potenziale necessario alla possibile evoluzione futura. Ciò dovrebbe avvenire sin dal nucleo familiare, contrastando l'egoismo, per dare spazio ad una vera crescita emotiva e sociale.
Questo libro è un invito ad amare se stessi come esseri dotati di enormi potenzialità, e ad amare gli altri, siano essi donne o uomini, bianchi o neri, poveri o ricchi, come parti della propria realtà.
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SE IL FUTURO È NERO: L'AFRICA CHE NESSUNO RACCONTA
Pagine 167, euro 9,90.
Storia coloniale dell'Africa, dall'Ottocento fino ai nostri giorni.
Questo libro si pone l'obiettivo principale di cogliere le caratteristiche più significative del colonialismo e del neocolonialismo europeo, nel tentativo di trarre una maggiore comprensione dei problemi dell'Africa. Nel primo capitolo si affronta il tema dello 'scramble for Africa' (mischia per l'Africa), cioè della spartizione del continente, avvenuta nel periodo 1884-1885, in aree di dominio europeo, senza tener conto dei suoi abitanti. Il secondo capitolo tratta dell'atteggiamento etnocentrico che caratterizzò la cultura occidentale nel periodo coloniale. Il terzo capitolo percorre le tappe più importanti del processo di decolonizzazione, con brevi riferimenti a situazioni di guerra, che alcuni popoli dovettero affrontare per ottenere la libertà. Il quarto capitolo spiega il perché di tante guerre nell'Africa di ieri e di oggi, facendo emergere le vere motivazioni e i responsabili. L'ultimo capitolo affronta il problema dei diritti umani nelle terre coloniali, spiegando i paradossi delle autorità europee, che si ergono a paladini dei diritti umani ma che massacrano senza pietà nelle terre su cui dominano.
Occorre capire perché il popolo di un continente così ricco debba esser costretto a morire di fame. E perché l'Occidente, che professa alti valori morali e religiosi, non possegga istituzioni che permettano di tradurre tali valori in realtà. Ci chiediamo anche noi, come gli intellettuali e gli storici francesi, se non sia necessario "un chiarimento sui valori che tengono insieme la nostra società. (...) Chiederci quali procedimenti giudiziari permetterebbero di risanare la percezione delle giovani generazioni su ciò che è lecito e ciò che è criminale".
I crimini commessi nelle colonie sono rimasti tutti impuniti. Le guerre coloniali non erano considerate nemmeno guerre, e i patrioti venivano trattati come banditi, "ribelli", sovversivi, o terroristi.
La globalizzazione ha dato il colpo di grazia finale ad un continente già sfruttato e devastato. Il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale hanno concesso crediti in cambio della privatizzazione delle imprese nazionali, e dell'attuazione di "ristrutturazioni economiche", che prevedevano tagli alla spesa pubblica, licenziamenti e svalutazione della moneta. A causa di queste politiche, il debito si è accresciuto in modo abnorme, e lo scarso reddito dei paesi africani serve a malapena a pagare gli interessi. La popolazione, che non può contare su aiuti statali né sulle risorse locali, è costretta a morire di stenti e di malattie infettive.
Intanto le guerre africane vedono impegnati i gruppi economici e finanziari più potenti del pianeta: negli anni Novanta gruppi francesi e belgi contro Usa e oggi gruppi cinesi contro gruppi Usa.
Dall’analisi del libro appare un’Africa ben diversa da quella raccontata in televisione, e dai fatti esposti senza alcuna reticenza emerge anche una fondata speranza per il futuro dell’Africa e del mondo. Un mondo migliore non può esserci senza ridare futuro e speranza all'Africa. Siamo tutti africani.
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GLI ETRUSCHI: ALLE RADICI DELLA CULTURA OCCIDENTALE
Pagine 83, euro 7,90.
Conoscere la civiltà etrusca è di particolare importanza per gli italiani, in quanto si tratta della cultura italica primigenia, che sarà spazzata via dalla furia di Roma. Studiare questa antica civiltà risulta per molti aspetti assai sorprendente, in quanto essa era assai più evoluta di quella greca e romana. La civiltà che prevalse cercò di disprezzare, svalutare e lasciare ai posteri un’immagine falsata della sublime civiltà etrusca, per imporre i paradigmi della propria cultura, come fossero i migliori.
Lo scrittore David Herbert Lawrence rimase affascinato dallo stile di vita e dalla leggerezza esistenziale degli etruschi, a tal punto da voler scrivere un libro per raccontare ciò che caratterizzava questo popolo.
Lawrence desiderò per molto tempo andare nei luoghi etruschi, fino a quando, insieme al suo amico Earl Brewster, riuscì a farlo. Andò a Cerveteri, Tarquinia, Vulci e Volterra, studiando le tombe etrusche e il materiale raccolto nei musei. La sua attenzione fu rivolta anche ai paesaggi e alle persone dei luoghi visitati. Dopo quel viaggio, Lawrence scrisse pagine importanti, offrendo una concezione e un ritratto indimenticabile di quei luoghi. Dai suoi scritti si inferisce che il suo interesse per gli Etruschi non era soltanto di tipo archeologico, in quanto egli trovava nel popolo etrusco lo spirito libero, che adora i piaceri della vita, e non dà importanza al potere e alle guerre di conquista.
Lawrence divenne famosissimo per aver scritto il libro “Gli amanti di Lady Chatterley”, ma non meno importante di certo fu quel viaggio in Etruria fatto nell’aprile del 1927, dal quale derivò un reportage, una guida e un testamento spirituale, che oggi ci permettono di farci un’idea di quella che fu la civiltà degli Etruschi, vincendo la mistificazione proveniente da fonti antiche e moderne.
Tanto per fare qualche esempio, i documentari di Piero e Alberto Angela mettono in evidenza le statue etrusche fatte dopo il periodo ellenico, che dunque risentono dell’influenza greco-romana, mentre Lawrence, che ama lo spirito proprio del popolo etrusco, apprezza soprattutto le opere precedenti, che sprigionano un grande senso di libertà e di amore verso la vita. Inoltre, questo autore ammette lo scarso interesse degli etruschi per la guerra, e la cooperazione e solidarietà tra le città etrusche.
Da questo lavoro emerge la notevole differenza tra civiltà romana e civiltà etrusca. Si conosceranno le grandi potenzialità creative di questo popolo, che si è distinto per la gioia di vivere e per la creatività. Tutti gli italiani dovrebbero conoscere questo popolo, perché rappresentano le loro importanti radici culturali, facendo emergere le vere caratteristiche di gran parte del popolo italiano.
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RAZZISMO RAZZISMI
Discriminazioni e crudeltà dell’Occidente moderno e contemporaneo
Edizione aggiornata, pagine 266, euro 12,90.
Fino agli anni '30 si brandiva il pericolo dell'ibridismo, cioè il rischio di contaminare la 'razza' bianca con le altre 'razze' ritenute inferiori e decadenti. Si diceva che la razza nera era frutto di mescolanze genetiche che l'avevano resa ripugnante e destinata all'estinzione. La bianca, invece, quella dei dominanti, prevaleva perché era superiore ed era destinata ad imperare in tutto il mondo.
Oggi il razzismo scientifico giustificato dalla gerarchia delle razze non è più accettato ed è stato sostituito dal 'razzismo differenzialista' che si basa sulle differenze culturali e sulla paura che un gruppo di persone di un'altra cultura possa 'ibridare' la propria cultura. Abbiamo cioè un forte 'razzismo senza razze'.
Già negli anni '80 Martin Barker introdusse il concetto di 'nuovo razzismo' ad indicare la nuova ideologia dei conservatori inglesi che denunciava l'immigrazione come un pericolo per l'identità nazionale britannica.
La difesa della razza fu quindi sostituita con la difesa delle proprie caratteristiche culturali ritenute incompatibili con le altre.
Il razzismo culturale è autocelebrativo e lusinghiero perché unisce i soggetti che appartengono ad una medesima religione o ad un medesimo Stato e li contrappone ad altri i cui valori e stili di vita appaiono in contrasto, quindi da rifiutare quando non da condannare. Come il politologo Taguieff osservò, oggi il concetto di razza è stato soppiantato dal concetto di etnia e le differenze genetiche sono diventate differenze culturali, ma non meno discriminanti delle prime. Oggi anche persone che si professano antirazziste possono sostenere idee che discriminano e penalizzano chi non appartiene alla loro cultura.
Il razzismo culturale tende a non vedere la possibilità che le culture possano essere fra loro interagenti, le vede, al contrario, chiuse e incomunicanti, privando l'essere umano della sua più profonda qualità: la dinamicità interiore, da cui scaturisce l'interazione che sempre si stabilisce fra soggetto e realtà esterna.
Pensare al soggetto come immutabile e statico significa ridurlo ad automa, già del tutto determinato da se stesso o dal suo gruppo di appartenenza. Una sorta di clone formato dalla sua cultura.
Difendere le differenze giunge a coincidere con una sorta di caccia alle streghe contro tutto ciò che nega la propria cultura.
L'odio dell'uomo sull'uomo è inteso come sfruttamento, avidità, desiderio di elevarsi sulla sofferenza dell'altro, potere imperialistico di decidere e determinare il diritto altrui alla vita stessa.
C’è una Storia fatta di odio razzistico e di sfruttamento: la nostra Storia. Conoscerla nelle sue caratteristiche passate e presenti significa forse diventarne più consapevoli.
Ad esempio, noi italiani siamo stati a lungo immigrati, siamo stati criminalizzati, linciati, siamo stati emarginati nelle tante Little Italy di periferia e talvolta ci facevano vergognare così tanto della nostra 'italianità' che siamo stati indotti a cambiare persino i nomi, Carmela diventava Edith e Salvatore John, ma non bastava. L'altro era pronto a scovare in noi la tara di essere stranieri. "Bel paese brutta gente" dicevano di noi, e mentre Mussolini esaltava l'italiano proclamandolo di razza superiore, in America si dibatteva sulla possibile appartenenza dell'italiano alla razza nera.
Oltre al punto di vista sociologico e storico esiste anche un approccio soggettivo e cognitivo al problema del razzismo.
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BOSONE O BUFALONE?
Risorse, errori, limiti e potenzialità euristiche della Scienza
Pagine 108, euro 7,90.
Questo libro fa emergere gli errori e i paradossi della Scienza moderna e Contemporanea.
Il filosofo Socrate ammise di “sapere di non sapere”. Da allora, i filosofi e i saggi hanno imparato a ridimensionare le loro capacità conoscitive, vedendo in questo stesso atto di umiltà una condizione di conoscenza.
Così non è stato per la scienza moderna e per la religione, che sono rimaste aggrappate alla possibilità di produrre conoscenze assolute, spesso imposte attraverso dogmi, richieste di atti di fede o di reverenza rispetto all’autorità rappresentata dal prelato o dallo scienziato.
E’ sciocco credere che la scienza possa produrre verità assolute, o che non possa commettere errori madornali. Infatti, gli errori del passato sono moltissimi. E’ stata proprio la scienza a dire che il corpo umano a 90 km orari si sarebbe disintegrato, che la terra era piatta, che non era possibile trasmettere immagini attraverso l’etere e che nessun oggetto più pesante dell’aria potesse volare.
Sappiamo che da pochi secoli la scienza ha capito che la Terra è rotonda. Prima di accettare questa realtà, molte persone messe alla gogna perché sostenevano che la Terra non era piatta. La stessa cosa accadde per la rotazione dei pianeti attorno al Sole: la scienza si accaniva a sostenere l’immagine aristotelica dell’Universo, dicendo che tutto ruotava attorno alla Terra.
Fino a circa tre secoli fa, la medicina non credeva che il sangue circolasse negli organismi. Gli scienziati dell’epoca erano convinti che il sangue semplicemente riempisse il corpo, avendo sezionato cadaveri in cui, ovviamente, il sangue non circolava più.
Quando William Harvey (1578-1657) scoprì la circolazione del sangue, fu assalito verbalmente da diversi suoi colleghi, in quanto, nel suo libro Exsercitation anatomica de motu cordis et sanguinis in animalibus (1628) aveva osato contraddire la vecchia teoria di Galeno.
La medicina, per molto tempo, ha praticato i salassi, uccidendo una quantità enorme di persone. Anche oggi la medicina uccide molte più persone di quante ne salva. Soltanto nel nostro Paese, sono ben 90 in media le persone che ogni giorno muoiono per colpa dei farmaci, degli ospedali o dei medici.
Alcune pratiche mediche uccidono molte persone, eppure vengono chiamate “cure”. Ad esempio, la chemioterapia uccide oltre il 90% delle persone, e dunque non può certo essere chiamata “cura”.
Lo studioso Allen Levin ha scritto: "La maggior parte dei malati di cancro di questo paese muore a causa della chemioterapia, la quale non elimina i tumori al seno, al colon o ai polmoni. Tale aspetto è documentato da oltre un decennio, e tuttavia i medici utilizzano ancora la chemioterapia per combattere questi tumori." Albert Braverman ha scritto: "Molti oncologi raccomandano la chemioterapia praticamente per qualsiasi tipo di tumore, con una fiducia non scoraggiata dagli insuccessi pressoché costanti".
Le persone che sopravvivono alla chemioterapia non si salvano per merito della medicina, ma semplicemente perché il loro organismo ha resistito.
Dunque, la medicina ne uccide oggi molti di più di quanti ne uccidesse in passato, anche perché oggi sono molte di più le persone che si curano attraverso la medicina.
Ma anche in altri settori la scienza ha prodotto morte e sofferenza. Ad esempio, Cesare Lombroso, alla sua epoca, era considerato uno scienziato rispettabile, ed ebbe importanti incarichi scientifici. Egli agiva in modo pregno di pregiudizi, spesso illogico e talvolta addirittura ridicolo, eppure la scienza gli dava credito.
Lombroso analizzava i casi di persone che si erano macchiate di delitti. Fece condannare a morte una donna scrivendo nel suo rapporto analitico che “Ha agito con freddezza, le donne sono criminali fredde, perché sono moralmente inferiori agli uomini”. Questi sono soltanto alcuni esempi degli errori, spesso grossolani della Scienza. Ma anche oggi gli errori sono tanti, e questo libro presenta quelli più importanti, nei vari settori scientifici.
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STORIA DELL’IMMIGRAZIONE ITALIANA
Pagine 95, euro 7,90.
Storia delle cause e delle conseguenze dell'immigrazione italiana e di quella dei paesi del Terzo Mondo in Italia.
Nell'Italia del 1864, il ministro Minghetti decideva di imporre tasse anche sui beni di primaria necessità. Il gettito fiscale sarebbe stato distribuito tra lo Stato e i Comuni. Con la legge n. 1862 del 30 luglio 1864 si permetteva ai Comuni di imporre dazi sul consumo di bevande ed alimenti. Saranno imposti dazi anche sulla pasta, sulle farine, sui cereali e sul vino, col risultato che i ceti meno abbienti si trovarono in grosse difficoltà, costretti a diminuire i consumi di beni di primaria necessità, e alcuni si trovarono al limite della possibilità di sopravvivenza. Come se non bastasse, fu introdotta la naia obbligatoria, che sottraeva braccia all'agricoltura. I progetti del Regno d'Italia stavano guardando con simpatia la partenza di soldati verso l'Africa alla conquista di colonie. Le proteste da parte della povera gente furono tante, basti pensare alle sollevazioni che si verificarono a Milano, come a Napoli, per difendere il minimo diritto a sfamarsi.
L'episodio più celebre è quello del maggio 1898, quando davanti allo stabilimento della Pirelli un dipendente distribuì volantini che spiegavano la necessità di dare più diritti ai lavoratori, l'operaio fu arrestato e questo sollevò proteste e disordini, alcuni operai seguirono il compagno arrestato fino in caserma, ma giunti lì vicino la polizia fece fuoco senza pietà sulla folla uccidendo una persona e ferendone cinque. Milano diventò una città sotto assedio. Sarà chiamato a risolvere il problema il generale Fiorenzo Bava Beccaris che opterà per i cannoni: prese a cannonate diverse strade affollate uccidendo ottanta persone e ferendone quattrocentocinquanta. Il re, poco tempo dopo, lo premierà con una medaglia al valore (l'anarchico che lo ucciderà nel 1900 dichiarerà di aver vendicato quelle vittime). Questo bastava a capire che la povertà e la fame non si sarebbero risolte tanto facilmente, anzi, nel giro di pochi anni la pressione fiscale fu raddoppiata, costringendo molti italiani a guardare con speranza la possibilità di cercare fortuna fuori dall'Italia.
In particolare nel Sud, i contadini che avevano nutrito grandi speranze di miglioramento economico grazie all'Unità d'Italia, si trovarono amareggiati perché le cose cambiarono in peggio, e sarà proprio il Sud a pagare di più per le spese delle guerre d'indipendenza e per il risanamento del debito dello Stato.
Quintino Sella progettò un piano per aumentare le entrate riducendo gli stipendi dei dipendenti pubblici e aumentando la pressione fiscale. Soprattutto l'imposta sul macinato fu un grande flagello per i poveri contadini che si nutrivano soprattutto di pane, polenta e pasta. La pressione fiscale crebbe a dismisura e in modo non equo: si pagava più al Sud che al Nord. Il Regno d'Italia non affrontò con serietà nemmeno il problema dell'analfabetismo, e investì nella scuola meno risorse di qualsiasi altro paese europeo. Napoli, come altre città d'Italia, sprofondava nella miseria e nella fame. Le masse agricole analfabete, del Sud e del Nord, prive di mezzi per sopravvivere, furono costrette ad emigrare con la speranza di migliorare la propria situazione.
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COLONIZZAZIONE DELLE AMERICHE E LA VERA STORIA DEL FAR WEST
Pagine 102, euro 7,90.
Storia che va dalla scoperta dell'America fino al Far West e alla situazione dei nostri giorni.
Il razzismo coloniale europeo e i crimini che ne conseguirono furono motivati dalla certezza di superiorità del popolo dominante, e promossi dal potere degli Stati e del Papa. Quest'ultimo, affermandosi come autorità universale, era considerato in grado di distribuire le terre ovunque esse fossero, e le bolle papali legittimarono l'acquisizione territoriale.
Una bolla del Papa Alessandro VI, del 4 maggio 1493, divise mediante una linea che andava lungo il meridiano a cento leghe a ovest delle isole del Capo Verde, assegnando le terre ad Oriente al Portogallo e quelle ad Occidente alla Spagna. I primi colonizzatori, col pretesto della missione religiosa e della lotta contro l'infedele, imposero con violenza il loro potere culturale, politico, sociale ed economico appropriandosi delle terre e di tutte le ricchezze.
Gli spagnoli si sentivano sicuri delle loro capacità militari ed erano motivati alla “lotta contro l'infedele”. Tale sicurezza era stata rafforzata dalla vittoria contro i musulmani nella guerra per liberare le terre nazionali. In quella guerra gli spagnoli si erano trovati a prevalere sui non cristiani e avevano rafforzato l'idea che il cristiano prevalesse sempre sul nemico per la sua superiorità spirituale. La Spagna occupò l'America Centrale e Meridionale, tranne il Brasile che fu occupato dai portoghesi, più il Messico e la Florida.
Dopo il 1540, finito il periodo della conquista, furono organizzate le colonie americane. Si formarono i vicereami della Nueva Espana e della Nueva Castiglia. Carlo V emanò le leggi che costituiranno l'ordinamento coloniale e, per far intendere di essere ormai entrati in una nuova fase del colonialismo, egli non volle più che si utilizzassero le parole “conquista” e “conquistadores”, ma che fossero sostituite con “scoperta” e “coloni”.
L'unione, nel 1580 (fino al 1640), ad opera di Filippo II, del Portogallo e della Spagna, fece crollare l'impero coloniale portoghese, che sarà occupato dall'Olanda.
Il senso di superiorità religiosa nascose e giustificò le vere motivazioni economiche, che porteranno al saccheggio, all'espropriazione delle terre e allo sfruttamento fino al massacro degli indigeni.
Il colonialismo moderno iniziò nei secoli XV e XVI, quando nacquero i rapporti di produzione capitalistici volti a realizzare profitti più alti di quelli che si avevano nel settore agricolo.
Il capitalismo puntava soprattutto sulla produzione e sul commercio di manifatture, ma anche la produzione agricola e l'allevamento furono sviluppati, in modo da avere un più ampio mercato. L'attività finalizzata unicamente all'auto-consumo andava scomparendo e il mercato si allargava sempre più.
I mercanti cercavano sempre nuovi mercati, mentre molti artigiani e contadini, che non potevano reggere la concorrenza industriale, erano costretti a diventare operai salariati. I capitalisti europei puntavano ad estendere i loro mercati verso Oriente perché l'India, il Giappone e la Cina erano ritenuti paesi molto ricchi. Tuttavia, i musulmani potevano controllare tutti i commerci con l'Oriente e l'Estremo Oriente e i sultani egiziani imponevano dazi molto alti alle merci.
La caduta di Costantinopoli (1453), aveva chiuso la via commerciale che dalla Siria e dall'Asia minore portava verso l'Oriente, e anche la sconfitta dei Mongoli ad opera degli Ottomani impediva il passaggio degli europei dalla Mongolia e dall'Asia centrale. Gli europei potevano limitarsi a portare avanti i commerci dalle coste africane (Tunisia, Algeria, Marocco, Egitto) per acquistare principalmente oro, avorio e schiavi. Ma i ricchi europei, abituati al lusso e allo spreco, esigevano più oro e argento e continuavano a cercare nuove vie per andare verso Oriente. Si ebbe dunque un lungo periodo in cui le Americhe furono colonizzate, determinando diverse situazioni di sfruttamento, schiavitù e sterminio.
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I NOMADI NELL’IMMAGINARIO E NELLE PRATICHE RAZZISTE
Pagine 67, euro 5,90.
Questo libro racconta la storia dei nomadi dalla nascita fino ai nostri giorni.
I primi nomadi giunsero in Europa intorno al 1300, e in Italia si registrò la presenza di un primo gruppo nel 1422, erano originari dell'india e abbandonarono la loro terra tra il V e l'XI secolo, in seguito a carestie, guerre e indigenza, spostandosi in piccoli gruppi verso l'Armenia e la Persia. Dal XVI secolo in poi, con la nascita degli Stati moderni, i nomadi furono oggetto di esclusioni, deportazioni, massacri e razzismo. Con l'imposizione di un potere centrale forte, si puntò all'omogeneizzazione dei sudditi e alla loro compattezza dovuta al senso di appartenenza, di conseguenza i nomadi, che non appartenevano a nessuno Stato, furono criminalizzati, e furono emanate leggi che permettevano anche il loro assassinio.
Anche la Chiesa Cattolica fu molto ostile verso i nomadi, e nel 1449 ne ordinò l'espulsione dal suo Stato. Nel 1553, il cardinale Savelli ordinò che tutti gli zingari dovessero lasciare lo Stato Pontificio entro tre giorni altrimenti tutti i loro averi sarebbero stati confiscati.
Nel periodo illuministico si affermò un modo diverso di considerare i nomadi, fu sostenuta la politica di assimilazione dei 'diversi' e si fece strada l'idea che gli zingari dovessero acquisire la caratteristiche degli altri sudditi.
C'è una storia non conosciuta dei nomadi che riguarda i lager e la realtà attuale. Questo libro parla di questi fatti e della situazione attuale del nomadismo.
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LE NEUROSCIENZE: DALLA NATURA DELLA BESTIA ALLA CIVILTÀ DEL CAMBIAMENTO
Pagine 93, euro 7,90.
In un film comico veniva chiesto al mitico Totò, “cosa pensa della civiltà?”, e l’attore rispondeva: “preferisco la jungla”.
Scherzosamente si diceva quello che da molto tempo viene detto in ambiti filosofici o di ricerca psicologica, ovvero che la situazione umana sarebbe singolare e per alcuni aspetti “disagevole”. Freud parlava di “disagio della civiltà” ad intendere che la “natura” degli esseri umani, che in fondo sono anch’essi animali, si ribellava alle restrizioni della “civiltà” producendo forme di nevrosi. In ambiti psichiatrici ci si chiedeva: la cosiddetta “civiltà” è davvero funzionale al progresso umano? Si dava per scontata la contrapposizione individuo/società, e si riteneva che una data cultura (quella occidentale) fosse l’emblema di tutto ciò che le “culture” potessero produrre.
Oggi le nostre conoscenze sono assai più approfondite e complesse, rivelando non soltanto la “natura della bestia”, ma anche le potenzialità che sono insite negli esseri umani, quali creature dotate di potenzialità che consentirebbero un progresso assai maggiore di quello comunemente inteso. Dunque, il pessimismo freudiano del porre al centro di tutto un disagio viene soppiantato da una concezione ottimistica suffragata da esempi concreti.
Molti grandi pensatori dell’antichità e del Rinascimento ci hanno fatto capire quanto complessa sia la natura umana e come possa essere variegata l’esperienza e l’esistenza delle persone.
Oggi esiste un settore scientifico che si occupa degli aspetti mentali e comportamentali dell’uomo, considerandoli all’interno del suo apparato cerebrale. Questo settore scientifico sono le Neuroscienze, che negli ultimi anni hanno confutato molte credenze comuni sugli esseri umani e sulle possibilità di cambiamento.
La parola “cambiamento” suscita in noi sensazioni ambivalenti: da un lato il cambiare ci è gradito perché ogni cosa che si rinnova e cambia dà una sensazione piacevole; dall’altro lato parlare di cambiamento ci fa sentire inadeguati, e ci chiediamo: “perché dovrei cambiare? c’è qualcosa che non va in me?”
Ignoriamo che nella realtà tutto è in movimento, infatti, tutto è energia e tutto vibra. Di conseguenza anche noi siamo energia e vibriamo. Tenere fermo ciò che si muove non si può, quello che possiamo fare è scegliere la direzione del nostro cambiamento. Molti studiosi hanno considerato la nostra mente come uno “strumento poderoso” capace di influire sull’organismo.
Le scienze ufficiali hanno ammesso che tutto vibra, ma di solito questo non viene associato alla vita quotidiana dell’uomo. Ha provato a farlo Raymond Holliwell nell’opera Working with the law (Lavorando con la Legge). In questo libro egli sostiene che per avere successo occorre seguire la “legge della natura”: “Tutti i processi della natura vanno a buon fine, la natura non conosce la parola ‘fallimento’, non pianifica nient’altro che la riuscita, tende ai risultati in ogni forma e modo. Per ottenere il successo nel vero senso del termine dobbiamo imitare i metodi della natura prendendola a modello. Nei suoi principi e nelle sue leggi scopriremo tutti i segreti del successo”.
Questo significa che tutto dipende da come la mente “vibra” ricordando che le sue vibrazioni sono i pensieri. Dunque, a seconda delle caratteristiche dei pensieri si avranno determinati risultati ed effetti.
Non è certo sempre facile capire in che modo produciamo effetti attraverso il pensiero. Di solito ci piace pensare che le cose negative che ci accadono non sono dipese da noi ma dalla realtà esterna.
Questo libro considera gli aspetti più importanti delle Neuroscienze, e come questo settore conoscitivo ci permette di conoscere meglio le nostre potenzialità, riconoscendo il potere proprio degli esseri umani.
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NEI MEANDRI DELLA PSICHIATRIA: SE LA SCIENZA NON SA COS’E’ LA MENTE, COME PUO’ CURARLA?
Pagine 107, euro 7,90.
La Psichiatria viene considerata una "branca specializzata della medicina che si occupa della diagnosi, del trattamento e della prevenzione dei disordini mentali". Comunemente si è indotti a considerarla una scienza al pari della chimica o della fisica. In realtà, la Psichiatria non cura le malattie del cervello e del sistema nervoso, che sono di competenza della neurologia, ma soltanto presunte "malattie della mente", utilizzando farmaci che agiscono sul sistema nervoso, alterando le funzioni cerebrali, talvolta con conseguenze irreversibili.
In particolare negli ultimi decenni, la Psichiatria è stata duramente contestata da molti studiosi, che la considerano un mezzo del sistema per controllare la mente delle persone giudicate pericolose.
Di fatto la Psichiatria non può utilizzare un metodo scientifico, poiché non conosce l'oggetto di cui si spaccia esserne la scienza, ossia il disagio mentale. Per questo motivo le diagnosi psichiatriche possono variare a seconda del medico che le fa e i metodi di "cura" spesso peggiorano le condizioni del paziente, e tendono ad annullare i sintomi piuttosto che a guarire dalla presunta malattia. Molti studiosi hanno messo in evidenza che la Psichiatria tende a considerare tutte le problematiche psichiche come dovute a scompensi di tipo organico, e dunque interviene con metodi che alterano le funzioni cerebrali, con conseguenze tragiche per i pazienti. Inoltre, il concetto di "normalità" da cui derivano le definizioni di "malattia mentale" è di difficile definizione, e dunque si potrebbero far rientrare nella patologia anche comportamenti che denotano semplice ansia esistenziale o preoccupazione e paura. Come disse una paziente: "la normalità non è altro che un paravento dietro cui si nasconde chi ha il potere, per opprimerci".
I metodi psichiatrici non sono metodi scientifici, e anche la definizione di "malattia mentale" non è chiara e definita scientificamente. La Psichiatria si vale di etichette per motivare una cura, e non considera per nulla i vissuti personali dei soggetti, limitandosi a considerare la loro "malattia" come dovuta ad alterazioni del cervello, ovvero utilizzando criteri esclusivamente organici, come nella vecchia tradizione positivistica.
E’ stato stilato un Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali IV (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders - DSM IV), oggi utilizzato dalla Psichiatria nazionale e internazionale come fondamento della propria attività. Si tratta di un documento perlomeno singolare, verso il quale sono state sollevate non poche critiche. Spiega lo psichiatra Ron Leifer: “Quel manuale è in pratica una classificazione arbitraria di pensieri, umori e comportamenti, decisa da un comitato di psichiatri che fanno parte dell’Associazione Psichiatrica Americana… non c’è una minima prova credibile, che gli scienziati accetterebbero, che quanto chiamano ‘malattia mentale’ è una malattia o squilibrio biochimico. E’ tutta una frode.”
In questo libro percorreremo tutti i momenti salienti della Psichiatria, considerando i suoi metodi, le tecniche e l’ideologia di base. Dall’origine fino ai nostri giorni, capiremo cosa accompagna l’esigenza di “normalizzare”, o di porre un controllo sulla mente degli individui, paventando una pericolosità sociale che in molti casi non esiste.
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COME LA FISICA QUANTISTICA PUÒ CAMBIARE LA VITA DI TUTTI I GIORNI: I SEGRETI DELLE NUOVE CONOSCENZE SCIENTIFICHE PER MIGLIORARE LA VITA QUOTIDIANA
Pagine 100, euro 7,90.
Specialmente negli ultimi anni, si è diffuso l’interesse verso la Fisica Quantistica, e molti autori hanno fatto ricerche per capire come le nuove conoscenze possono modificare i paradigmi comuni, producendo effetti sulla vita quotidiana.
Le nuove conoscenze di Fisica quantistica confutano gli assunti della scienza tradizionale, e cambiano completamente la concezione della materia e della realtà umana. Per molto tempo è stata imposta un’immagine meccanicistica della natura, per creare un senso di rigidezza e di staticità. Tuttavia, a partire dall’inizio dello scorso secolo, la concezione meccanicistica newtoniana è stata distrutta dalle prime sperimentazioni della Fisica quantistica. La Meccanica Quantistica ha smantellato i due pilastri che reggevano la vecchia scienza: causalità e determinismo.
I fenomeni sono considerati dalla fisica quantistica in termini di statistica e probabilità, escludendo rigidi rapporti di causa ed effetto. Una delle teorie più sconvolgenti della fisica dei Quanti è la teoria della "Non-Località", ovvero la possibilità che le particelle interagiscano anche a distanza l’una dall’altra. Il “Principio d'Indeterminazione di Heisemberg” sostiene che a seconda se l'intervallo di tempo considerato è breve, tanto più incerta sarà la misurazione dell'energia. Questo libro parla di come le nuove conoscenze potrebbero modificare la percezione della realtà, cambiando le aspettative, le credenze e i valori.
La portata delle nuove conoscenze di Fisica Quantistica è molto ampia. Come disse il fisico Niels Bohr: “Chiunque non sia scioccato dalla teoria quantistica non l’ha capita.”
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COS’È VERAMENTE IL TERRORISMO?
Verità storiche sconcertanti sul fenomeno più inquietante degli ultimi decenni.
Pagine 120, euro 7,90.
Si tratta di un libro che spiega il vero significato storico del fenomeno chiamato "Terrorismo", attraverso testimonianze, fatti, e analisi storiche.
In particolare dopo l'11 settembre 2001, gli Usa hanno chiesto aiuto al mondo intero per combattere il "terrorismo", e hanno fortemente armato le milizie di molti Paesi.
Ma cos’è davvero il “terrorismo”? Dobbiamo credere che si tratti di milizie “irrazionali” che nessun esercito potentissimo è in grado di sconfiggere?
Questa "lotta al terrorismo" appare sempre più assurda e piena di contraddizioni. Fu Bush junior a parlare di “asse del male" (Axis of Evil), ad intendere i paesi nemici dagli Usa, che avrebbero la responsabilità di sostenere il "terrorismo". Ma dopo anni di “lotta al terrorismo” si può constatare che le persone colpite sono persone comuni, e a causa del “terrorismo” le truppe statunitensi hanno potuto giustificare occupazioni militari e repressioni.
Anche se il “nemico terrorista” è stato propagandato come il più pericoloso per l’Occidente soltanto a partire dagli anni Novanta, l’analisi storica svela che il termine terrorismo ha un’origine diversa. Infatti, il termine "terrorismo" è stato coniato nell'Ottocento dalle autorità occidentali, ad indicare gli indigeni coloniali che si opponevano al loro potere.
Le autorità di tutti i paesi che avevano colonizzato l’Africa e l’Asia, attuarono veri e propri genocidi, provocando guerre, costruendo lager e riducendo alla fame.
Come accade anche oggi, la propaganda dei regimi di questi paesi, parlava di intenti filantropici verso gli asiatici e gli africani, dicendo che questi popoli avevano bisogno di essere “civilizzati” dagli europei.
Inoltre, le ricerche storiche indipendenti hanno messo in evidenza che diversi gruppi terroristici sono addestrati e finanziati dai servizi segreti di alcuni paesi, in particolare, americani, europei e israeliani.
In concreto, il “terrorismo” ha permesso di giustificare crimini contro l’umanità, e di calpestare i diritti umani. Con l'accusa generica di "terrorismo", sono stati commessi molti crimini. È stata praticata la tortura, ci sono stati molti casi di arresto arbitrario, e sono state fatte sparire migliaia di persone in molti paesi del Terzo Mondo, di cui non si è saputo più nulla.
Paventando il "pericolo terrorismo", gli Usa hanno realizzato una massiccia militarizzazione in moltissimi paesi del mondo, imponendo basi permanenti e personale per addestrare le forze armate locali. In molti paesi del Terzo mondo, il Pentagono ha provocato gravi problemi, utilizzando il "pericolo terrorismo" per giustificare le ingenti forniture di armi e l'addestramento di gruppi militari e paramilitari, che hanno represso la dissidenza e hanno consentito alle corporation di appropriarsi delle risorse delle nazioni.
Attualmente il terrorismo agisce soprattutto nei paesi in cui negli ultimi dieci anni la povertà è cresciuta, come l'India, l'Indonesia, la Thailandia, la Birmania, l’Afghanistan, l’Iraq, la Turchia, l'Egitto e molti altri, e uccide persone povere che si ribellano al potere ingiusto e corrotto, o civili inermi. Molti attentati terroristici non sono stati nemmeno notificati nei media occidentali, anche quando i morti erano centinaia.
Tutto questo ha suggerito a molti studiosi che il significato di “terrorismo” che ci proviene da fonti ufficiali è talvolta mistificato, e di certo non risulta chiaro e completo.
In questo libro proveremo a chiarire il vero significato del fenomeno terroristico, tenendo conto delle prove documentali e degli eventi storici che non molte persone conoscono nella loro veridicità.
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