giovedì
STORIA DELLA LIBERTÀ. Grandi e piccole azioni, pensieri, speranze e progetti di libertà
Antonella Randazzo
STORIA DELLA LIBERTÀ
Grandi e piccole azioni, pensieri, speranze e progetti di libertà
Riusciranno gli italiani a liberarsi dell’oppressione dei “mercati” e dei governi di austerity?
Qual è il peggiore nemico della libertà degli italiani?
Ma cos’è la libertà? E’ uno stato dell’essere o un assetto sociale?
Viviamo in un sistema fondamentalmente libero?
Oppure ci illudiamo di essere già liberi per non affrontare il disagio di chi si accorge di essere schiavo?
Questo libro parla di libertà: di eventi, di idee, di speranze, di progetti e di percorsi di libertà. Parla di fatti concreti, ma anche di progetti di alcuni italiani, miranti a produrre libertà nel nostro paese.
E’ un libro adatto a chi crede di essere, o di poter essere, libero. A chi non ha paura di aprire gli occhi su realtà sgradevoli, la cui consapevolezza può consentire di avere una libertà che non sia pura illusione.
INDICE
INTRODUZIONE..............................................7
CAPITOLO I - LIBERTÀ E IDEOLOGIA…….................13
Par. I. 1 – Socialismo e Comunismo
Par. I. 2 – Anarchismo
Par. I. 3 – Predicatori ideologici
Par. I. 4 – Ideologia e Tolleranza
Par. I. 5 – L’ideologia della Repressione
CAPITOLO II - LIBERTÀ E MILITANZA...........…........95
Par. II. 1 – La Rivoluzione
Par. II. 2 – Il Sessantotto
Par. II. 3 – Formazioni per la liberazione nazionale
Par. II. 4 – Formazioni per la liberazione regionale
Par. II. 5 – Movimenti internazionali per la libertà
Par. II. 6 – Occupy Wall Street
Par. II. 7 – Quando il Movimento è fallace
Par. II. 8 – Rivoluzioni di velluto e Rivoluzioni colorate
CAPITOLO III – ILLUSIONI DI LIBERTÀ.....................213
Par. III. 1 – I capisaldi del sistema occidentale e la libertà
Par. III. 2 – Libertà nella Repubblica Italiana
Par. III. 3 – La dittatura finanziaria
Par. III. 4 – L’esempio dell’Islanda e dell’America Latina
Par. III. 5 – Paura e Libertà
Par. III. 6 – La divisa
Par. III. 7 – Libertà e Lavoro
CAPITOLO IV – SCIENZA, TECNOLOGIA E LIBERTÀ.....315
Par. IV. 1 – Lobotomia chimica e mediatica
Par. IV. 2 – I Simulacri
Par. IV. 3 – Controllo delle risorse e libertà
Par. IV. 4 – Tradimento Tecnologico
Par. IV. 5 – Controllo ambientale e libertà
Par. IV. 6 – Libertà e Privacy
Par. IV. 7 – Progetti scientifici di controllo mentale
CAPITOLO V – ESISTENZA E LIBERTÀ....................401
Par. V. 1 – Educare alla libertà?
Par. V. 2 – Il concetto di “Normalità”
Par. V. 3 – Il Presente e la Presenza
Par. V. 4 – Libertà come destrutturazione dell’ego
Par. V. 5 – Il DNA
Par. V. 6 – Libertà e Transurfing
Par. V. 7 – Guru, Santoni e seguaci
Par. V. 8 – Libertà e Religione
Par. V. 9 – Libertà e Divinità
BIBLIOGRAFIA.............................................510
APPENDICE.................................................513
IN QUESTO LIBRO TROVERETE:
- Ricerche sul significato storico, sociale, psicologico ed esoterico della libertà.
- Approfondimenti di geopolitica e metodi finanziari pertinenti alla libertà dei popoli.
- Ricerche e informazioni sull’Italia riguardo ai moti di liberazione e all’indipendentismo dei tempi attuali.
- Analisi dei movimenti internazionali di opposizione, dai no-global ai movimenti più recenti.
- Rapporto tra libertà e consapevolezza.
- Rapporto tra maturità emozionale e libertà.
- Cos’è la paura e come può impedire la libertà.
- Cos’è la “programmazione coloniale”.
- Conoscenze all’avanguardia sul controllo degli eventi e sulla libertà.
- Progetti scientifici relativi al controllo mentale.
- Rapporto tra ideologie religiose e libertà.
- Trattazione delle ideologie che hanno avuto come oggetto la liberazione dei popoli.
- Conoscenze di Fisica quantistica legate alle possibilità di libertà.
- Trattazione delle più importanti ricerche di studiosi che hanno analizzato gli aspetti esistenziali, esoterici, psicologici, sociologici e antropologici della libertà umana.
- Gli ostacoli sociali e ideologici alla libertà degli individui.
Il libro è corredato da immagini e da materiali antologici in Appendice.
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INTRODUZIONE
“Libertà”: quale altra parola è stata più utilizzata, evocando così tanti pensieri e sensazioni?
Nel suo nome sono state fatte guerre, massacri e ingiustizie. Sono stati formati eserciti potenti e create armi sofisticate.
Milioni e milioni di persone hanno creduto nella libertà, e sono state disposte a lottare per essa. “Non vi è alcuna strada facile per la libertà”, diceva Nelson Mandela.
Ma cos’è la libertà? Moltissimi studiosi, scienziati, intellettuali, poeti e artisti si sono posti questa domanda, trovando risposte diverse, in base alla prospettiva assunta.
C’è chi ha considerato la libertà una caratteristica sociale, che può essere espressa nel sociale, e chi ha soffermato l’attenzione sull’individuo, e sulla necessità di uscire dalla massa per realizzare la vera libertà. C’è chi ha visto nella libertà un atto di ribellione al sistema politico o economico, ritenendo importante il rifiuto di alcuni aspetti dell’assetto costituito. C’è anche chi crede che la libertà sia stata realizzata attraverso un sistema detto “liberista”, ovvero attraverso l’applicazione di alcuni principi di politica economica.
In ogni caso, c’è un’ideologia della libertà e ci sono diversi paradigmi o presupposti che reggono l’ideologia. Dalla natura di queste ideologie deriva l’importanza data all’azione del singolo.
Per molti autori, la libertà non può essere considerata un semplice valore verso cui tendere; essa può essere una realtà, un modo di essere, uno stile di vita, una scelta, un atto concreto. “La libertà non è un concetto filosofico astratto, bensì la possibilità concreta e vitale per ogni essere umano di portare a pieno sviluppo tutte le capacità e i talenti dei quali la natura l'ha dotato, e volgerli a profitto della società”, scriveva Rudolf Rocker. Nel lontano 1858, il filosofo John Stuart Mill scriveva l’opera "On Liberty" (Sulla libertà), in cui invitava a stare allerta, per proteggersi dalla tirannia delle opinioni predominanti, stabilendo uno stretto legame tra libertà di opinione e libertà di espressione. “Se tutta l’umanità meno uno fosse d’una stessa opinione, e un solo uomo fosse dell’opinione opposta, l’umanità non avrebbe maggior diritto di ridurre al silenzio quell’unico uomo di quanto quell’uomo avrebbe diritto, potendo, di ridurre al silenzio l’umanità” (1), avvertiva Mill.
Secondo il filosofo Henri Bergson, la libertà non è definibile, perché non è una “cosa” ma un processo che riguarda la vita come “creazione imprevedibile”. Scrive: “Siamo liberi quando i nostri atti scaturiscono da tutta la nostra personalità, quando la esprimono, quando hanno con essa quella indefinibile rassomiglianza che si trova talora tra l’artista e la sua opera”.
Diversi autori ritengono che la vita non può essere realmente tale senza libertà. “Solo i pesci morti nuotano con la corrente”, scrive Stefano Benni, ad intendere che le persone che non sono interiormente vive, non sono libere. La vita vera non può che essere libertà. “Essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare”, osservava Pablo Neruda.
Quando esistono condizioni che rendono difficile la libertà, si può avere una libertà illusoria, che fa perdere vitalità, perché, come osserva Edouard Manet, “Tutto ciò che viene privato della sua libertà perde sostanza e si spegne rapidamente”.
Per Erich Fromm, la libertà è il cammino verso la consapevolezza: “Consapevolezza significa che la persona fa quel che impara da sé, sperimentandolo, provando da sé, osservando gli altri e, alla fine, conquistando una convinzione piuttosto che avere una ‘opinione’ irresponsabile”(2).
Si può parlare di una “Storia della libertà”?
Per alcuni autori, è proprio la libertà a dare un senso alla Storia, intesa come luogo del divenire, o del flusso evolutivo dovuto al libero arbitrio dell’uomo. Negli ambiti filosofici tradizionali, il legame tra Storia e libertà è stato posto nella considerazione del libero arbitrio, che consente di produrre eventi non ripetitivi, come quelli istintuali, e della questione della finalità storica, che proponeva di vedere nei fatti storici un disegno metafisico. Le domande poste in questo libro sono di tutt’altro genere, mirando a produrre una prospettiva realistica e concreta delle possibilità di libertà offerte all’uomo.
Facendo riferimento alla Storia contemporanea, troviamo molte ideologie che hanno avuto come argomento centrale la libertà, e anche molte teorie sulla libertà, così come molti eventi storici motivati dalla libertà. Ma la libertà è anche stata intesa all’interno del rapporto con se stessi, con i propri simili, con le attività umane, o addirittura nel rapporto con Dio, o con altre realtà metafisiche.
Questo libro nasce per fare chiarezza su ciò che è stato ritenuto riguardo alla libertà, su ciò che è stato fatto, e su quello che è stato richiesto agli individui o alle masse, nel nome della libertà.
Si tiene conto di quel fenomeno moderno che è la creazione di una massa costituita da individui convinti di essere liberi, ma spesso attanagliati dal senso di impotenza, frustrati, quando non afflitti da depressione e altre patologie proprie delle persone emotivamente bloccate.
Con questo libro si vuole considerare la possibilità di una “Storia della libertà”, che possa far uscire dai limiti delle ideologie, pur considerando anche le ideologie della libertà. In altre parole, si vuole far emergere tutto quello che gli individui o i popoli hanno considerato o realizzato, e quello che viene fatto ai nostri giorni, seguendo l’ideale della libertà.
Si tratta di considerare fatti storici, ideologie, ma anche singole persone mosse semplicemente dal desiderio di agire in modo autentico, liberamente, esprimendo quello che la loro società – o il periodo storico in cui vivevano – non permetteva.
Sorprende che molte di queste persone abbiano associato la libertà all’amore: celebrano l’amore per la libertà, ma anche l’amore per se stessi, che fa desiderare la libertà. Scriveva Simone Weil: “I miei contemporanei hanno preferito giudicarmi in mille modi diversi ma bastava semplicemente che ammettessero che l’oggetto della mia ricerca era l’umanità e l’oggetto del mio amore erano gli ultimi, i diseredati.” La Weil intendeva la libertà come l’affrancarsi dalle ideologie dei suoi tempi, motivata semplicemente dall’interesse per l’umanità.
La libertà è stata considerata come uno stato dell’essere, desiderato tanto più quanto l’individuo è incline ad amare se stesso, ad avere un’alta autostima; o a credere di esistere in quanto individuo, con sue proprie, originali, caratteristiche, che mai potrebbero esprimersi senza libertà.
La libertà è stata spesso associata alla lotta: un percorso per realizzare ciò che ancora non c’è, o per promuovere i diritti umani, alla cui base c’è, appunto, la libertà. Sono state poste diverse equazioni, come:
Più benessere = più libertà
Più possibilità di scelta = più libertà
Autodeterminazione = libertà
Controllo delle risorse naturali = libertà
Lotta contro il sistema = libertà
Alcuni hanno associato la libertà ai diritti lavorativi, altri al diritto di disporre del proprio tempo. Recitava il canto “25 Aprile 1945”, che raccontava l’uscita dalla dittatura e la ritrovata libertà:
“Noi siam vissuti come abbiam' voluto
negli anni oscuri senza libertà.
Siamo passati tra le forche e i cannoni
chiudendo gli occhi e il cuore alla pietà.
Ma anche dopo il più duro degli inverni
ritorna sempre la dolce primavera,
la nuova vita che comincia stamattina,
di queste mani sporche a una bandiera.
Non siamo più né carne da cannone
né voci vuote che dicono di sì”.
Ma per non essere più “carne da cannone” né “voci vuote che dicono di sì”, non basta uscire da una guerra. La libertà per molti è una conquista, un risultato ottenuto giorno dopo giorno, un percorso non sempre in discesa e non sempre privo di ostacoli.
Storicamente, la libertà è stata associata alla nazione che si può autodeterminare, o alla “Patria libera” o liberata dagli oppressori stranieri. La ricerca ha fatto emergere l’esistenza, ad oggi, di molti “patrioti”, da Nord a Sud dell’Italia. Questi nuovi patrioti non imbracciano armi, ma propongono nuove strade, nuovi paradigmi, nuovi modi per liberarsi dall’oppressione straniera, modi che celebrano nuove idee sulla libertà, proprie dei nostri tempi.
Il libro pone attenzione alle tante le associazioni, movimenti o formazioni politiche che si prefiggono di liberare l’Italia dall’oppressione straniera, che tanto è costata agli italiani. Considera le più significative realtà, chiarendo le idee e i programmi posti alla base, oltrechè le linee operative. Sono diversi i siti e le pubblicazioni che documentano accuratamente queste iniziative, animate dall’amore verso la libertà e dal patriottismo, che nasce non più da incitazioni del potere per trascinare in guerra o per far accettare sacrifici e oppressione, ma dal libero spirito degli italiani. Riassume questo spirito la frase: “Vorrei tornare a essere italiano, in tutto e per tutto, con difetti e pregi, ricco o povero ma ITALIANO”(3). Emergono sentimenti patriottici insospettabili, spontaneamente sorti da spiriti in cerca di libertà e animati dal desiderio di condividere ideali con gli altri italiani.
Emergono anche formazioni politiche o sociali indipendentiste, che rivendicano la libertà come possibilità di autodeterminazione, appellandosi alle leggi che la garantiscono. Questi movimenti raccontano una Storia del Risorgimento ben diversa da quella raccontata nei libri di Storia. Una Storia che considera anche chi ha vissuto l’Unità d’Italia come invasione e oppressione. Una Storia di massacri, ancora negati o nascosti dalla Storia ufficiale.
Per alcuni, libertà non è necessariamente serenità, tranquillità o quieto vivere, al contrario, il “ribelle” gode di una libertà a volte “agitata”, “impegnata”, “attiva”. Altri addirittura credono che il livello di libertà dell’individuo possa essere misurato dal suo contrapporsi agli altri, al poter essere “bastian contrario”. Una lotta tra ego umani può apparire un modo per cercare quella libertà di essere che oggi più che mai è negata in molti aspetti della vita quotidiana o dell’assetto economico-finanziario-politico con cui tutti devono fare i conti.
Per qualcuno la libertà ha avuto un costo molto alto. Sono tante le storie di libertà che hanno avuto conseguenze non volute: persone che, nel nome della libertà, hanno coraggiosamente affrontato poteri apparentemente più forti di loro, o si sono trovate a subire persecuzioni, ostracismo e altre conseguenze nefaste.
Il celebre poeta Trilussa raccontò attraverso la nota poesia “Er grillo zoppo”, il costo che in alcuni casi la libertà può avere: “Ormai me reggo su ‘na cianca sola. - diceva un Grillo – Quella che me manca m’arimase attaccata a la cappiola. Quanno m’accorsi d’esse priggioniero col laccio ar piede, in mano a un regazzino, nun c’ebbi che un pensiero: de rivolà in giardino. Er dolore fu granne... ma la stilla de sangue che sortì da la ferita brillò ner sole come una favilla. E forse un giorno Iddio benedirà ogni goccia de sangue ch’è servita pe’ scrive la parola Libbertà!”
Qualcuno ha parlato della rete Internet come del luogo più libero possibile. Ma è davvero così?
Sul web si possono trovare miriadi di situazioni in cui due o più persone entrano in conflitto, perché ognuno vuole imporre la sua “verità”, magari insultando o denigrando chi lo contraddice.
La lotta degli ego si può considerare libertà o manifestazione di libertà? Per alcuni autori, è proprio l’ego il principale ostacolo alla libertà.
Di certo, la rete web permette a tutti di esprimersi su molti argomenti, ma questo garantisce una maggiore possibilità di vivere nella condizione di libertà?
Il libro tratta tutte le idee di libertà associate al web, alla ribellione, all’agire controcorrente, al partecipare ad un gruppo ideologico, al ritenere indispensabile una “lotta per la libertà”, al subire le conseguenze di un libero gesto, ecc.
L’ultimo capitolo affronta il tema dal punto di vista esistenziale, psicologico, sociale, religioso e spirituale, considerando le migliori ricerche.
Qualsiasi evento, situazione, paradigma o idea degni di essere considerati vengono trattati in base a fatti storici, sociali, culturali o dell’agire di un singolo individuo.
Emerge un quadro a tratti complesso, ma affascinante, di ciò che ha mosso gli esseri umani nel loro instancabile e ineliminabile slancio verso la libertà.
NOTE:
1) Mill John Stuart, "Sulla libertà", Bompiani, Milano 2000.
2)Fromm Erich,"Psicoanalisi dell'amore", Newton Compton, Roma 1997.
3) http://www.italianiliberi.it/
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