martedì
L’ARTE DEL CAMBIAMENTO. Il Senso della Vita nel Motore della Crescita
Antonella Randazzo
L’ARTE DEL CAMBIAMENTO
Il Senso della Vita nel Motore della Crescita
Ediz. Espavo - Pagg. 492
Cos’hanno in comune i maggiori neurobiologi delle università americane e i monaci tibetani?
Al di là degli esperimenti di Pavlov, quali sono le basi organiche su cui poggia il condizionamento?
E’ possibile conciliare il sapere antico fondato sull’intuito con le più importanti scoperte della Fisica?
Fino a che punto l’essere umano può avere il controllo del suo corpo e degli eventi?
Quali sono i paradigmi impliciti della nostra cultura?
Perché alcune persone rimangono prigioniere dei loro problemi?
Cosa significa far maturare le emozioni?
Queste sono soltanto alcune delle tante domande che il libro pone e a cui fornisce risposte, scandagliando le più importanti e autorevoli fonti, occidentali e non occidentali.
Sul cambiamento, finora, erano stati scritti più che altro “manuali” di stampo anglosassone, che talvolta promettevano facili risultati. Questo libro non è un “manuale del cambiamento”, ma di certo può permettere a chiunque di mettere a punto un “progetto”, che non può non essere unico e personale, come unico è ogni essere umano.
Il libro chiarisce e integra i maggiori sistemi e le più innovative conoscenze su come gli esseri umani possono avere padronanza della loro esistenza, in ogni aspetto, realizzando il desiderio di benessere psico-fisico.
Utilizzando una ricchissima bibliografia, l’opera scandaglia l’argomento, non trascurando gli aspetti più pratici e concreti.
In una realtà ancora dominata dall’idea di competizione a tutti i costi, questo libro suggerisce che la vera forza è quella che possiamo avere su noi stessi, è la capacità di plasmare l’esistenza secondo i propri desideri. Scriveva Laozi: “Chi vince gli altri è forte. Ma chi vince se stesso è potente”.
Come disse Aristotele, la vita è movimento, e nulla è mai statico. Il problema è quello di poter orientare il corso della vita, favorendo ciò che si desidera.
Questo libro fa emergere che cambiare può diventare una sfida. Una piacevole sfida.
Da quando ho creato il mio blog, parecchie persone mi hanno scritto chiedendomi: “Abbiamo capito cos’è realmente il sistema in cui stiamo vivendo, ma cosa possiamo fare adesso?”
Quest’opera nasce anche per fornire risposte a questa domanda, facendo capire che nessuno di noi è impotente di fronte alla vita.
INDICE
INTRODUZIONE................................................7
CAPITOLO I - COSA SI PUO’ CAMBIARE? ……..............15
Par. I. 1 - Presente e Futuro
Par. I. 2 - I Fattori del cambiamento
Par. I. 3 - Vecchi e nuovi Paradigmi
Par. I. 4 - Le “Trappole” che avversano il cambiamento
Par. I. 5 - Il Metodo Hoffman
Par. I. 6 - La Realtà Emozionale
Par. I. 7 - Le Tendenze Passivizzanti e il condizionamento esterno
Par. I. 8 – Il senso di impotenza indotto
Par. I. 9 - La Sindrome di Achille
Par. I. 10 - La Sindrome di Giulietta e Romeo
Par. I. 11 – La Resilienza
Par. I. 12 – La Meditazione
Par. I. 13 – Mindfulness
Par. I. 14 – Sonno e Sogni
Par. I. 15 – Tecniche creative di decisione
CAPITOLO II - MENTE E MATERIA.................................................217
Par. II. 1 - Epigenetica e cambiamento
Par. II. 2 - La Sessualità
Par. II. 3 - Il Denaro e l’Abbondanza
Par. II. 4 – Sistemi non sostenibili
Par. II. 5 – Il potere del sorriso
CAPITOLO III – AL DI LÀ DELL’EVIDENTE ..….......321
Par. III. 1 – Conoscenza e Consapevolezza
Par. III. 2 – Campo ed Energia
Par. III. 3 – Le Leggi Universali
Par. III. 4 – La Teoria di Kaluza-Klein
Par. III. 5 – I Sigilli
Par. III. 6 – L’uomo e la rappresentazione del divino
APPENDICE..............................................449
BIBLIOGRAFIA..........................................477
INTRODUZIONE
Viviamo in un mondo in cui tutto sembra cambiare in modo repentino, ma allo stesso tempo talvolta ci sembra che nulla cambi. Lo sviluppo tecnologico, la creazione di Internet, i mutamenti ambientali, le tante rivolte popolari per un nuovo assetto politico, ci danno l’impressione che le cose nei nostri tempi vadano più veloci che mai.
Negli ultimi decenni abbiamo assistito alla creazione della “cultura informatica” e al progresso delle tecnologie in molti settori. Sono nate le biotecnologie, e la nostra stessa vita si è modificata in ordine all’uso di nuovi oggetti tecnologici, come il telefonino.
Ma il mondo è cambiato davvero? Gli esseri umani sono davvero più felici che in passato, come è stato promesso dai fautori del progresso scientifico e tecnologico?
Se ci è chiara l’esistenza dell’”evoluzione”, che presiede il cambiamento, meno chiaro appare “come” questa evoluzione dovrebbe avvenire, considerando che proprio nell’epoca del sensazionalismo che accompagna ogni “progresso” tecnologico, il mondo appare assai più problematico che in passato.
Ma cos’è davvero il cambiamento? E quali sono i fattori che lo determinano?
In alcuni, la parola “cambiamento” suscita reazioni ambivalenti: da un lato il cambiare è percepito come qualcosa di positivo, perché ogni cosa che si rinnova e cambia dà una sensazione piacevole; dall’altro lato parlare di cambiamento fa sentire inadeguati, e ci si può chiedere: “Perché dovrei cambiare? c’è qualcosa che non va in me?”
Si ignora che nella realtà tutto è in movimento. Tenere fermo ciò che si muove non si può, quello che si può fare è scegliere la direzione del cambiamento.
La vita cambia comunque: i cambiamenti possiamo vederli nel nostro corpo, nella nostra mente, nelle esperienze che viviamo e nella nostra sensibilità. La vita è cambiamento, il problema è quello di fare in modo che il cambiamento avvenga come noi lo desideriamo, che produca benessere psico-fisico, e un maggiore stato di soddisfazione.
Cambiare può piacere e spaventare al tempo stesso. Tutti noi abbiamo vissuto momenti in cui ci rendevamo conto che occorreva fare altro, cambiare qualcosa. Ma emergevano dubbi, paure e incertezze. Ci si chiedeva cosa può accadere, o se si è in grado di cambiare in meglio. Il presente ci sorregge nelle sue certezze, e affrontare una situazione nuova e incerta produce paura. Ma, soprattutto, richiede un lavoro su se stessi, per capire cosa si vuole, quali risorse si hanno e come raggiungere quello che si desidera.
Fa parte del sistema attuale l’instillare negli individui la tendenza a guardare all’esterno, cercando quello che si vorrebbe che il mondo fosse. Ma se tutti si aspettano dagli altri il cambiamento che vorrebbero, nessuno opera per migliorare la realtà. La soluzione è quella di osservare la propria vita piuttosto che quella degli altri, cercando dentro noi stessi i semi della crescita e del cambiamento che si vorrebbe. Come disse Gandhi, “Siate voi il cambiamento che volete vedere nel mondo”.
Alcune persone vorrebbero cambiare il mondo, ma senza cambiare se stesse. Altre vorrebbero cambiare le altre persone, come se soltanto gli altri avessero bisogno di cambiare. La verità è che gli individui non hanno il potere di cambiare gli altri, e nemmeno il mondo intero, ma hanno il potere di cambiare se stessi. Un potere che non tutti utilizzano, perché cambiare non è facile, anche se è possibile per ogni persona.
Nella cultura anglosassone sono stati scritti molti libri, alcuni con la forma espositiva del manuale d'uso, che promettevano cambiamenti miracolosi in pochi giorni. Ma i lettori ben presto capivano che per cambiare non basta la lettura di un libro. Non esiste il “manuale del cambiamento”, poiché il cambiamento è sempre qualcosa di personale, che dipende da tanti fattori: dalla motivazione, dalla strada scelta, dalle esperienze, dall’impegno che si è disposti a mettere, ecc. Dipende soprattutto da elementi che stanno dentro di noi, e per riuscire occorre attivarsi non soltanto nella mente ma anche nel cuore. Il cambiamento può presentarsi anche nella forma dell’inaspettato, della sorpresa o dello stupore. Come scrisse Thomas Moore, “Che senso ha vivere una vita priva di stupore?”.
Questo libro nasce dall’intento di comprendere quali sono i fattori essenziali che rendono possibile il cambiamento, nella considerazione che non esiste un unico metodo di cambiamento valido per tutti, esistono molte possibilità di scelta, e ogni persona può seguire la strada più adatta al suo caso. E’ necessario avere una visione personale di cosa è il cambiamento e di come superare gli ostacoli e giungere al risultato voluto. Per avere una visione personale del cambiamento occorre scoprire se stessi: i propri talenti, attitudini, interessi e desideri. Conoscendo se stessi, si può anche capire quali sono gli ostacoli che si presenteranno, e come superarli.
L'opera argomenta e chiarisce contenuti utili e interessanti, elaborati da studiosi di alto livello in molti settori: Psicologia, Neurobiologia, Filosofia, Spiritualismo, Sociologia, Antropologia, Fisica quantistica, ecc.
Nessun libro può fare da “guida” a qualcuno, e nessun libro cambia la vita. La vita è cambiata dalla stessa vita, che è come un fiume che scorre anche quando non sembra. Tuttavia, talvolta sono alcune fonti ad accendere una luce necessaria a riportarci a noi stessi. Può essere una frase, una musica, un’opera d’arte o un libro.
Scriveva Hermann Hesse : “La vera vocazione di ognuno è una sola, quella di arrivare a se stesso... trovare il proprio destino, non un destino qualunque, e viverlo tutto e senza fratture dentro di sé. Tutto il resto significa soffermarsi a metà, è un tentativo di fuga, è il ritorno all'ideale della massa, è adattamento e paura del proprio cuore”.
C’è una parte in ogni persona che desidera essere appagata, felice, desidera la “realizzazione del sé”; ci sono parecchi bisogni e desideri che, se soddisfatti o attuati, rendono l’esistenza più soddisfacente e gioiosa. Ma i cambiamenti positivi ed efficaci sono quelli fatti con consapevolezza, ovvero comprendendo la propria personalità, la propria sensibilità e quello che realmente si vuole.
Per cambiare occorre vedersi per quello che si è, ovvero rinunciare alle idealizzazioni di sé che molte persone hanno creato nella loro mente. Inoltre, occorre affrontare momenti di sofferenza, poiché far maturare la propria vita emotiva significa affrontarne i lati che ci rendono più fragili o che sfuggono al nostro controllo. Cambiare esige onestà verso se stessi, e la capacità di vedere quegli aspetti della propria esistenza che producono quello che non si vuole. Vedendo con onestà e chiarezza la propria realtà del presente, si può chiarire anche cosa si vorrebbe e come lo si può realizzare.
Questo libro presenta le tante strade possibili per realizzare cambiamenti, elaborate da persone che hanno vissuto in armonia con i loro principi e hanno realizzato ciò che hanno pianificato, disponendo dell’impegno necessario per farlo. Si tratta di persone di vario tipo, con formazioni diverse, diverse nazionalità, diversi periodi storici e diverse sensibilità e preparazione.
Anche se il percorso che porta al cambiamento è personale, si può imparare dall’esperienza altrui e attingere a quelle conoscenze sul mondo o sull’uomo che permettono di ampliare gli orizzonti, potendo scegliere la migliore strada possibile per se stessi.
Secondo gli studiosi Jeffrey E. Young e Janet S. Klosko, per ogni persona, esistono “trappole” che impediscono di cambiare e di avere un’esistenza migliore. Riconoscere queste trappole fa parte del percorso di consapevolezza, un percorso che certamente non è privo di sofferenza e di difficoltà.
Assumendo la padronanza della propria esistenza, si vivono momenti in cui non ci si sente più come prima. Qualcosa è cambiato, e ci si sente più liberi, come “risvegliati”. Da questi momenti si comprende che la vita è come un viaggio, in cui la destinazione è importante, ma anche il viaggio stesso. Ogni tappa, ogni momento può essere importante e significativo.
Cambiare è difficile, ma i cambiamenti positivi alzano la qualità della vita, rendono le persone più serene, soddisfatte e gioiose. Non si può mai esagerare l’importanza che ha la capacità di cogliere le sfide della vita sapendo cambiare in meglio la propria esistenza. Il filosofo e saggista Ralph Waldo Emerson diceva che “non nelle sue mete, ma nei suoi cambiamenti l’uomo è grande”.
Il libro chiarisce i possibili ostacoli al cambiamento, interni ed esterni, e come superarli. Inoltre, pur considerando le teorie scientifiche più innovative, non trascura i sistemi conoscitivi orientali sull’uomo e sulla realtà.
Qualcuno ha detto che cambiare significa sopravvivere alla propria morte, ovvero essere capaci di “morire” e rinascere.
Non crediamo che l’essere umano possa essere definito in modo perentorio “buono” o “cattivo”, ma che egli sia frutto delle sue credenze, delle sue convinzioni e conseguenti scelte. In ogni persona è presente una certa quantità di distruttività (auto ed etero), cattiveria e ottusità, come c’è anche la bontà, l’intelligenza e la creatività. Le scelte degli individui avvantaggiano alcuni modi di essere sugli altri, e li rafforzano.
Tutte le persone dicono di cercare innanzitutto la felicità, ma la felicità non può trovata in un’esistenza stagnante, vissuta con la paura del cambiamento. Se la vita è movimento, la felicità può esser trovata soltanto attraverso il cambiamento.
Di certo ogni persona possiede il libero arbitrio e può scegliere cosa sviluppare e cosa indebolire tra le sue attitudini e potenzialità. L’uomo è responsabile di sé stesso. Egli può essere assai più responsabile e attivo di quello che comunemente si crede.
Scopo di questo libro è anche quello di provare quanta forza ci può essere negli esseri umani, quando si trovano in momenti di transizione, di caos, o quando quello in cui credevano sembra essersi infranto, e decidono di affrontare il territorio dell’insicurezza e del dubbio che costella il cambiamento.
Cambiare significa vedere con occhi nuovi il presente, e capire che qualcosa può essere trasformato, che quello che prima appariva “giusto” ora non appare più tale. Quello che prima sembrava immodificabile oggi appare da sostituire con qualcos’altro, che attiri la nostra anima e restituisca nuovo entusiasmo. Ma in tutto questo c’è sempre un margine di imprevedibilità, c’è qualcosa che può sfuggire alla pianificazione. Il percorso della vita non è sempre inscritto in ferree logiche o percorsi chiari e definiti. Come scrisse lo scrittore e regista Tom Stoppard, “Questo mi rende felice: trovarmi di nuovo all’inizio, non sapere quasi nulla… Non siamo neppure in grado di prevedere la prossima goccia da un rubinetto che perde, se il ritmo è irregolare. Ogni goccia prepara le condizioni per la successiva, la minima variazione annulla ogni previsione… Quando tutto ciò che sappiamo è sbagliato, quello è il momento migliore per essere vivi”.(1)
Cambiare può essere dunque considerato una sfida, la sfida più importante della vita.
Il cambiamento è stato associato al concetto di “evoluzione”, che nella cultura occidentale ha dato vita ad un’ideologia, l’Evoluzionismo, che addirittura sta alla base di una scienza importante come la Biologia. Nella nostra cultura si parla di “evoluzione tecnologica”, “evoluzione sociale”, ecc., ad intendere che l’evoluzione umana può avere aspetti “concreti” che tutti possono verificare.
C’è chi ha riposto la sua fiducia nei progressi tecnologici, pensando che il cambiamento non possa esistere senza la possibilità di migliorare le condizioni materiali e di lavoro.
Ma occorre anche dire che viviamo in un mondo in cui le opportunità di miglioramenti prodotti dalla tecnologia riguardano soltanto una minima parte di persone (ad esempio, oggi soltanto circa il 10% della popolazione mondiale ha accesso ad Internet), e che non sempre l’innovazione tecnologica coincide con un vero progresso culturale e sociale.
I cambiamenti non possono essere collegati soltanto alle innovazioni tecnologiche, ma dipendono soprattutto da noi stessi.
La tecnologia appare essere insufficiente a produrre quei miglioramenti nel mondo che consentirebbero a tutti di poter attingere alle stesse opportunità materiali e culturali.
Ad esempio, possiamo chiederci: “La tecnologia ci aiuta davvero a comunicare di più o meglio? La maggiore informazione che possiamo attingere attraverso di essa è davvero utile e di qualità? E’ necessaria al nostro cambiamento?
Molti autori hanno messo in evidenza gli aspetti negativi della tecnologia. Ad esempio, molto si è detto della passivizzazione indotta dalla Tv, dal condizionamento negativo dei tanti programmi-spazzatura, o delle tante mistificazioni mediatiche. A che servirebbe un canale informativo in cui le informazioni sono distorte oppure inutili?
Diversi autori hanno messo in evidenza che anche le informazioni reperibili su Internet, risentono della selezione e della disponibilità di accesso. Esistono criteri preselezionati di approvvigionamento dell'informazione, che possono derivare da metodi informatici o da “gatekeeper non istituzionali (attraverso il passaparola e le comunità)” .(2)
Secondo diversi studi, la rete Internet risulta essere, come la Tv, un canale di passivizzazione e controllo, attuati in modo assai più sottile e nascosto rispetto agli altri mass media. Un “grande fratello” invisibile, che assorbe le nostre energie e trasforma l'esistenza in “merce... diventiamo, così, consumatori della nostra vita”.(3)
Dunque, non soltanto la tecnologia non può garantire alcun cambiamento in meglio della vita delle persone, ma può addirittura presentare rischi e problemi, e dovrebbe essere utilizzata con intelligenza, cercando ciò che serve, leggendo le informazioni che non vengono date altrove, e contrastandone consapevolmente gli effetti negativi.
Il problema consiste nell’elaborare un adeguato concetto di “evoluzione”, che sia libero dalla propaganda, e conoscere i falsi canali “evolutivi”, derivanti da alcune caratteristiche del sistema attuale, che non sempre potenzia gli aspetti che favoriscono il cambiamento.
Cambiare in meglio è possibile quando le persone riescono a far propria la condizione psicologica atta a sfidare vecchi paradigmi o una vecchia concezione del mondo per intraprendere un nuovo cammino.
Questo libro considera molti punti di vista, esperienze e testimonianze, in molti settori dello scibile. Si considerano anche esperienze che coinvolgono tutte le potenzialità umane, e non soltanto l’intelletto. Saranno chiarite le esperienze di diversi studiosi di neuroscienze, psicologia, teologia, spiritualità e meditazione.
Cambiare significa dunque seguire la “vita”, comprendendo quali sono le risorse e le capacità degli individui di seguire il percorso “naturale” dell’esistenza.
A volte cambiare può richiedere soltanto “l’assecondare il flusso della vita” perché la vita stessa è sempre in movimento. Occorre dunque soltanto essere “flessibili”, sapersi adattare al nuovo.
Occorre avere molta fiducia in se stessi, alzare l’autostima, e avere coscienza delle proprie paure. Occorre anche sapersi apprezzare e congratularsi per i propri meriti e i successi raggiunti quando si realizza un cambiamento voluto.
In questo libro troverete le più importanti teorie su come gli esseri umani possono uscire dai drammi esistenziali, per creare una realtà migliore e più gioiosa.
Secondo le teorie e i metodi considerati, la felicità personale non dipende tanto dalle condizioni esterne o dalle problematiche che si presentano, ma dall’atteggiamento che l’individuo assume verso queste problematiche.
Il successo spesso arriva non tanto per la facilità del percorso ma per la tenacia e la forza con cui viene affrontato.
Le stesse circostanze esterne possono essere considerate parte del “cambiamento”, nella misura in cui concorrono a sviluppare i talenti naturali del soggetto, e propongono situazioni che rafforzano il carattere e l’intento di vedere l’esistenza come un percorso sempre diverso e una sfida alla staticità.
La paura di non farcela, l’insicurezza e l’ansia sono i principali nemici del cambiamento. Nella nostra cultura non ci sono molti insegnamenti a tal proposito, e nessuno di noi a scuola ha appreso come superare le paure e l’ansia. Come osserva Carnegie:
“Col passare degli anni mi sono reso conto che l’ansia era uno dei problemi più gravi che gli adulti dovevano affrontare… Andai nella grande biblioteca pubblica fra la Quinta Avenue e la Quarantaduesima Strada e scoprii con stupore che aveva in catalogo solo ventidue libri sotto la voce ansia. Notai anche, divertito, che aveva ottantanove volumi sotto la voce vermi. I libri sui vermi superavano di quasi nove volte i libri sull’ansia. Sbalorditivo, non vi pare? Dato che l’ansia è il più grave problema che l’umanità deve affrontare, non vi sembra logico, vi chiedo, che ogni scuola secondaria e ogni università del paese tengano un corso sui metodi per debellare l’ansia? Eppure, se esiste anche un solo corso del genere nell’intero paese, io non ne ho mai avuto notizia”.(4)
Ogni cambiamento si verifica mediante la conoscenza e l'esperienza pratica; in questa pubblicazione, è possibile trovare, oltre alle teorie, anche indicazioni pratiche che si possono utilizzare per raggiungere il cambiamento voluto.
Ovviamente, non si ha la pretesa di essere esaustivi, data la complessità e la vastità dell’argomento. Ma di certo si punta ad offrire una griglia di possibilità che esula da luoghi comuni o da paradigmi dovuti a secolari sistemi religiosi o culturali. L’obiettivo principale è quello di stimolare risposte non comuni, dovute ad una vera capacità di riflettere sulle risorse che la vita offre. Questo libro presenta tutte le migliori proposte e teorie sul cambiamento, offrendo anche esempi pratici di piani di crescita e di cambiamento, considerando esperienze realmente vissute.
L’opera presenta una panoramica eclettica delle conoscenze che sono viste come essenziali per creare un piano di “crescita” personale. La prima parte si occupa delle conoscenze psicologiche e sociologiche sull’argomento, la seconda degli aspetti più quotidiani e “concreti”, e la terza delle conoscenze acquisite tramite l’Antropologia, la Fisica quantistica, la teologia e gli antichi sistemi di conoscenza dell’uomo e della realtà.
L’uomo è una creatura duttile, dotata di capacità straordinarie, che gli possono permettere di cambiare. Osserva lo scrittore Stephen Covey: “Grazie alle nostre facoltà squisitamente umane, possiamo scrivere a nostro beneficio nuovi programmi totalmente indipendenti dai nostri istinti e dall’addestramento da noi ricevuto… Alcune nostre facoltà ci elevano al di sopra del mondo animale. La misura in cui esercitiamo e sviluppiamo queste doti ci mette in condizioni di realizzare il nostro potenziale umano. Fra stimolo e risposta risiede il nostro potere più grande: la libertà di scegliere”.(5)
NOTE
1) Stoppard Tom, "Arcadia", Faber, London 1993, pp. 47-48.
2) Mandelli Andreina, "Il mondo in rete", Egea, Milano 2000, p. 193.
3) Slouka Mark, "War of the Worlds: Cyberspace and the High-Tech Assault on Reality", Basic Books, New York 1995.
4) Carnegie Dale, "Scopri il leader che è in te", Bompiani, Milano 1997, p. 206.
5) Covey Stephen R., "I sette pilastri del successo", Bompiani, Milano 1997, pp. 85-86.
ALCUNI ARGOMENTI TRATTATI NEL LIBRO
- Cos’è il Cambiamento e quali sono i fattori che lo rendono possibile.
- Quali sono gli ostacoli che avversano il Cambiamento.
- Rapporto fra Cervello e Mente.
- Rapporto fra Materia e Mente.
- Cosa sono le Emozioni.
- Come si producono gli stati mentali distruttivi e costruttivi.
- Cos’è la Meditazione e quali effetti può produrre.
- Conoscenze della Neurobiologia sul cambiamento.
- Conoscenze della Fisica sul cambiamento.
- Epigenetica e Cambiamento.
- Esperimenti sulle potenzialità del cervello.
- Rappresentazione del divino e cambiamento.
- Sistemi obsoleti e vecchi paradigmi.
- Significato della Sessualità all’interno del percorso evolutivo.
- Energia e Abbondanza negli studi di Chimica e Fisica.
- Concetto fisico di multidimensionalità.
- Sistemi insostenibili ed involutivi.
- Importanza della Mindfulness.
- Le basi organiche del condizionamento.
Il libro è corredato da immagini e da materiali antologici in Appendice.
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